DA QUALI PULPITI POLITICI ARRIVANO LE PREDICHE ITALIANE ED EUROPEE CONTRO IL TRUMP

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DA QUALI PULPITI POLITICI ARRIVANO LE PREDICHE ITALIANE ED EUROPEE CONTRO IL TRUMP “ATTENTATORE DELLA DEMOCRAZIA”!

IL SEGRETARIO NAZIONALE DEL PARTITO UNIONE CATTOLICA, IVANO TONOLI, SI SCHIERA IN DIFESA DEL PRESIDENTE CONSERVATORE USCENTE: EGLI STESSO AVEVA INVITATO FIN DA PRINCIPIO I PROPRI SOSTENITORI A UNA MANIFESTAZIONE PLENARIA E PACIFICA IN DIFESA DEL RIPRISTINO DELLA LEGALITA’ DEL VOTO ELETTORALE. QUELLO CHE LA STAMPA DI REGIME CHIAMA “ATTENTATO” IN REALTA’ E’ L’INIZIATIVA DI UN GRUPPO DI ESTREMISTI SBANDATI E VIOLENTI INSERITISI IN UN CORTEO CHE ERA NATO LEGITTIMO E NON BELLIGERANTE. LE QUATTRO VITE UMANE CADUTE NEGLI SCONTRI E LE DECINE DI FERITI RAPPRESENTANO UNA TRAGEDIA DA CONDANNARE ASSOLUTAMENTE, MA ATTRIBUIRE A TRUMP QUANTO ACCADUTO SIGNIFICA METTERE IN ATTO UN SECONDO TENTATIVO DI DEMONIZZAZIONE STRUMENTALE ANALOGO AL “CASO FLOYD”

POCHE DECINE DI RIVOLTOSI INCONTROLLABILI NON RAPPRESENTANO LE MOLTE DECINE DI MILIONI DI ELETTORI STATUNITENSI CHE CHIEDONO FONDATAMENTE CHIAREZZA SUGLI EFFETTIVI ANDAMENTI PROCEDURALI DELLE PRESIDENZIALI 2020

DOLOROSO VERIFICARE, IN QUESTE ORE, L’UMANA MISERIA UMANA DI ESPONENTI POLITICI CHE NEGLI ULTIMI 4 ANNI HANNO CONDIVISO IN PIENO TUTTE LE VARIE SCELTE DI GOVERNO FEDERALE AMERICANO E ORA DISCONOSCONO TUTTO CIO’ PER RIPOSIZIONARSI AL FIANCO DI UN PERSONAGGIO SCOLORITO QUALE E’ BIDEN, TOTALMENTE MANOVRATO DALLE ELITE MULTINAZIONALI, ABORTISTE, FILOCINESI E RADICALCHIC E DALLE VECCHIE FAMIGLIE DINASTICHE E POLITICHE NON PIU’ RICONOSCIUTE DALLA GENTE

Il Partito Politico Unione Cattolica condanna nella maniera più ferma e assoluta le violenze che hanno portato, a Washington, alla morte di 4 persone e al ferimento di altre decine di manifestanti; con altrettanta fermezza e convinzione, al tempo stesso, ci schieriamo in difesa del Presidente Donald Trump, al quale è assurdo attribuire la responsabilità legale, politica o anche solo morale di quanto è accaduto o il titolo di “attentatore della democrazia”. Inoltre, da quali pulpiti politico-partitici arriva un simile titolo pregiudiziale? Da persone come Conte, Gualtieri e la Von Der Leyen, ossia coloro che sono stati piazzati alla guida dell’Italia e dell’Europa senza alcuna indicazione elettorale popolare diretta, e neppure indiretta, e a capo di governi formati da coalizioni a dir poco fragili e bisognose di qualche voto di complemento da raccattare di qua e di là dentro i rispettivi Parlamenti?

Alla vigilia della convocazione dell’Assemblea parlamentare statunitense per la verifica dei voti espressi nelle consultazioni presidenziali dello scorso novembre, consultazioni sulle quali gravano tuttora le ombre e i sospetti più che legittimi e fondati di brogli negli scrutini, il Presidente Trump aveva esortato non soltanto i propri sostenitori ma la cittadinanza tutta, amante della trasparenza e della verità, a dare vita a un movimento pacifico e riconosciuto come del tutto legittimo nella Capitale americana, e di fronte a un Congresso che stava per procedere alla decisione se ratificare o no la votazione di due mesi fa su Biden. Dimostrato quindi che si trattava di un corteo plenario e pacifico, espressione di molte decine di milioni di Cittadini degli Stati Uniti d’America che lamentano la possibilità che maneggi e manipolazioni elettorali siano effettivamente avvenuti, nella manifestazione iniziale si è insinuato un drappello di sbandati, balordi e violenti che poi è uscito dalla stessa puntando il Palazzo congressuale con modalità che dovranno essere approfondite chiarite, e dando luogo a scene che non sono neanche minimamente attribuibili al corteo in origine promosso dal Presidente Trump, il quale sia nella fase precedente che durante la protesta ha sempre esortato alla pacificazione e al rientro a casa dei manifestanti.

Questo è quanto è successo, e il Partito Unione Cattolica non ritiene che alcune decine di esaltati non controllabili rappresentino gli oltre 80 milioni di Americani che credono, con fondatezza, che i brogli vi siano nel concreto stati in occasione delle Presidenziali del 2020. Elezioni che fin dalla vigilia dei mesi precedenti la sinistra cosiddetta “democrat” cercò, questa sì, di strumentalizzare, e con metodi di piazza quanto meno irrispettosi dello svolgimento reale dei fatti.

A partire dalla tragedia del “Caso Floyd”, il cittadino di origine afroamericana morto nel giugno sempre del 2020 in seguito a uno scontro con alcuni agenti di Polizia a Minneapolis nello Stato federato del Minnesota. Un accadimento che, per le modalità in cui si consumò, suscitò un diffuso moto di indignazione comprensibile ma che i supporters di Biden, Obama e Clinton si affrettarono a ribaltare in un colossale “spot”, dai toni e dalle conseguenze generali inevitabilmente violente contro il Presidente Trump accusato di politiche razziste. Imputazioni a dire poco improbabili, visto che Biden e “compagni” avrebbero semmai dovuto chiedere conto del tragico fatto non al Capo della Casa Bianca, bensì ai colleghi del partito “democratico” e della sinistra che governano la Città e lo Stato federato con dirette competenze pertanto sulla Polizia locale!

Noi di Unione Cattolica diciamo pertanto che questa spirale intollerante è partita proprio dai sostenitori del candidato “democrat” e dalla sua vice Kamala Harris, nota estremista di sinistra e con Biden stesso a capo di un “ticket” di governo di chiara impronta abortista integralista, filocinese (fu infatti dall’iniziativa di Bill e di Hillary Clinton nel 1999 che la Repubblica totalitaria comunista cinese poté fare il proprio trionfale ingresso nella Organizzazione mondiale del commercio e da lì avviare il proprio processo di desertificazione industriale dell’occidente, di occupazione dei settori strategici e di invasione batteriologica) e filo imperialista per il dominio delle multinazionali contro il ceto medio impiegatizio e operaio e contro la piccola e media impresa.

La sinistra americana ha una tristissima storia guerrafondaia, basti pensare ai disastri causati da Bill Clinton nei Balcani e da Obama nel Medio Oriente, mentre al Presidente Trump va il merito di avere al contrario promosso un cammino di pacificazione nelle stesse macro regioni del Pianeta, favorendo accordi fondati sulla diplomazia politica, economica e commerciale i cui frutti saranno tangibili nel corso dei mesi e degli anni a venire.

Biden è chiamato a chiarire diversi aspetti tuttora opachi della propria vita sia politica che familiare, riguardanti per esempio uno dei suoi figli. Prima dello scoppio della pandemia causata dal virus cinese di Wuhan, le sue quotazioni elettorali lo vedevano soccombente in quanto tra l’inizio del 2017 e i primi due mesi del 2020 la curva dei fondamentali macroeconomici reali statunitensi era costantemente in salita sul piano delle variazioni favorevoli del PIL, del reddito e dell’occupazione sia generalista che qualificata, grazie alle riforme fiscali della Casa Bianca che hanno abolito le leggi pauperiste di Obama e riportato il baricentro dell’attenzione alla famiglia, al quoziente familiare e al recupero del potere d’acquisto della “middle class”.

Gli accordi siglati dall’Amministrazione Trump con la Federal Reserve hanno permesso di gestire economicamente il lockdown facendo sì che alla sospensione necessitata delle attività aziendali non seguisse la cessazione delle medesime, e i lavoratori rimasti a casa potessero gradatamente essere reintegrati senza traumi reddituali intermedi.

Noi Cattolici Uniti amiamo dire la Verità, e la diremo anche questa volta! Non possiamo ammettere con serietà che governi, ministri e commissari italiani ed europei privi di legittimazione popolare si ergano a “professoroni di liberaldemocrazia occidentale”. La sinistra, nei cortei di casa propria, basti pensare ai disastri no Tav e no Tap, ha sempre invitato a isolare i violenti e a distinguere e separare le responsabilità di questi ultimi. Peccato che la sua “morale” si confermi sempre a geometria variabile, e che in casa degli altri le colpe di alcuni – peraltro estranei alla filosofia della manifestazione iniziale – si traducano nelle colpe di tutti e ancor più in quelle pregiudiziali e aprioristiche del capo dello schieramento avverso.