Dal populismo al vittimismo

0
123

Se e quando dovesse iniziare un processo a carico di Salvini per aver illecitamente abusato del suo potere, Salvini, come già annunciato, proporrà ai suoi elettori di opporsi a quel processo. E farà il martire, la vittima, con lo stesso popolo a cui prima ha proposto i miracoli, ora offrirà il proprio corpo di vittima.

Vorrei provare a confutare i 5 argomenti che vengono utilizzati a suo favore. Perché bisogna rimanere al merito. Qui non ci sono vittime, ma solo comportamenti da giudicare.

Primo. Gli avversari politici non si battono in #tribunale. Giusto, ma neanche possiamo consentire che ad un Ministro possa essere concesso di agire al di sopra della Legge. Noi abbiamo avversato quel decreto in Parlamento con tutte le nostre forze, Salvini lo ha addirittura superato nella condotta.

Secondo. I #CinqueStelle si stanno comportando diversamente dal caso Diciotti. I due casi sono diversi. Primo perché nel primo caso non vigeva il #decretosicurezza bis, secondo perché allora la decisione collegiale fu esplicitata con atti formali depositati. Ma in più non esisteva appunto la norma che esplicitamente escludeva il naviglio militare dal blocco dei porti.

Terzo. Salvini ha difeso i #confini del paese per motivi di #ordine e #sicurezza pubblica.
Io considero invece che non sia così, Perché l’obbligo di salvare la #vita in mare costituisce un preciso dovere degli Stati e prevale su tutte le norme finalizzate al contrasto dell’immigrazione irregolare, la richiesta inviata al Senato per il caso #Diciotti ricordava che «la stessa #CorteCostituzionale, in diverse circostanze, ha avuto modo di evidenziare che la discrezionalità nella gestione dei flussi migratori incontra chiari limiti, sotto il profilo della conformità alla Costituzione e del bilanciamento di interessi di rilievo costituzionale, nella ragionevolezza, nelle norme di trattati internazionali che vincolano gli Stati contraenti e, soprattutto, nel diritto inviolabile della libertà personale (articolo 13 della Costituzione), trattandosi di un bene che non può subire attenuazioni rispetto agli stranieri in vista della tutela di altri beni costituzionalmente tutelati».

Quattro. Decide il popolo quali politiche attuare per l’immigrazione, il popolo secondo Salvini lo accompagnerà in #Tribunale. Occhio, quando si contrappongono popolo e legge costituita, si sa dove si comincia e non dove si finisce.

Quinto. Si vuole decidere in tribunale quale politica fare per l’immigrazione. Non è così. Per il suo governo quella politica l’ha messa per iscritto Salvini, salvo poi applicare comportamenti che vanno oltre quelle #norme. Questo è un principio generale, non si può permettere che qualcuno, in nome di un potere temporaneo, peraltro regolato da norme da lui stesso scritte, possa abusare di quel potere. È il principio dell’equilibrio dei poteri nelle democrazie liberali. È sacro.

Emanuele Fiano