PROF. GIULIMONDI: DALLA LETTERATURA DISTOPICA ALLO STATO DISPOTICO

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Vi dicono: “Votare vi espone al rischio del contagio”. Voi che fate?
Vi dicono: “Scendere in piazza per manifestare contro il Governo aumenta il rischio di contagio”. Voi che fate?
Vi dicono: “Andare in Chiesa a Messa Vi espone al virus, niente Sacramenti e seguitela da casa”. Voi che fate?
Vi dicono: “Sta tornando in maniera ancora più virulento il rischio del contagio, della morte, e questi sono i numeri dei deceduti, dei contagiati, degli intubati (numeri, sì, numeri mai validati, mai scientificamente apprezzati né ieri, né oggi, né domani) e, quindi, non è bene riunirsi, non è bene muoversi, camminare, uscire dalla vostra casa, dal vostro quartiere, dalla vostra città, parlarsi con persone fuori dal nucleo familiare per strada o in casa”. Voi che fate?
Vi dicono: “State a casa a lavorare e, quindi, non Vi spettano più una serie di voci retributive”. Voi che fate?
Pensate sul serio che una nuova tirannide sarà preceduta dalla avanzata di carri armati?
La Costituzione è una Carta che non salva dalla paura e dal virus, è bene metterla in quarantena. Per quanto tempo? Finché ci sarà il virus…e la paura…
E la riservatezza?
Bisogna salvarsi dal virus e, quindi, controllateci tutti e decida “Esso” (“It”) cosa è giusto dire o fare, non dire o non fare.
La paura è la più possente e imbattibile arma di ricatto per un Popolo, di cui una sua parte è disposta a rinunciare totalmente a professare liberamente la propria fede e ad esercitare in pienezza le proprie libertà e i propri diritti costituzionalmente riconosciuti e garantiti, pur di essere protetta non dal virus, attenzione, ma dalla paura che (“Loro”: Sometimes they came back) hanno installato 24 ore al giorno, sette giorni su sette, pubblicità incluse, in ogni particella della sua anima, della sua mente e del suo corpo.
Per non dimenticare, faccio mie le parole di Benjamin Franklin: “Chi rinuncia alle libertà essenziali per ottenere una sicurezza temporanea, non merita né libertà né sicurezza”.
Fabrizio Giulimondi