Dare il cuore per la politica

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Credo fermamente che, oggi più che mai, bisogna donare il proprio cuore fatto di passione, conoscenze, competenza, voglia e dedizione. Donarsi perdutamente, fino allo sfinimento, ogni giorno e ancora di più.
Era oggi, un anno fa 26 gennaio 2021, quando il Premier Conte dette le dimissioni. Sono stato ministro per 2 anni e 9 mesi. Tanto tempo e due governi.
Una esperienza nuova, complessa e affascinante. Poi, com’è giusto che sia, sono tornato alla mia vita “normale”.
La mitezza, l’equilibrio, il parlare semplice, avere un comportamento attento e misurato sono caratteristiche da coltivare in politica. Mai talk show, ma sempre dialoghi avendo sempre acceso il faro illuminante dei valori della Repubblica, mirabilmente custoditi nella Carta Costituzionale, stella polare a cui ispirarsi.
Don Lorenzo Milani affermava: “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio.
Sortirne tutti insieme è politica.” Chi fa politica è chiamato a decidere, ma lo deve fare sempre ispirato da solidi valori umani e partecipativi. Senza retorica o individualismo.
Decidere a favore di tutti non è mai facile, ne senti tutto il peso sulle spalle e non ci dormi la notte. Pensi continuamente se hai fatto bene, se a causa delle tue decisioni qualcuno soffrirà ciò che non è giusto. Sai che non potrai accontentare tutti e che, per quanto ti spenderai a favore di ciascuno, alcuni o tanti, non ti perdoneranno le tue decisioni. A volte questo fa veramente male dentro e lascia cicatrici graffiate.
La politica è bella solo se la si vive “per” le persone e “con” le persone. E’ servizio a favore di tutti. Se si trasforma in affermazione del potere e della ricerca del proprio interesse non è politica. E’ sterile egoismo. Buona politica a tutti.
E che le stelle inizino a brillare nella notte buia.

Sergio Costa