Davide Re abbatte il muro: 44.77 record italiano!

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Straordinario risultato per l’atletica azzurra. Davide Re (Fiamme Gialle) migliora il suo record nazionale dei 400 metri con 44.77 a La Chaux-de-Fonds, in Svizzera, e diventa il primo italiano della storia a scendere sotto i 45 secondi sul giro di pista. Un progresso di 24 centesimi rispetto al 45.01 realizzato due settimane fa, il 15 giugno a Ginevra, dal 26enne ligure che si allena a Rieti con Maria Chiara Milardi con cui era riuscito a centrare anche lo standard d’iscrizione di 45.30 per i Mondiali di Doha (27 settembre-6 ottobre). Fino alla scorsa stagione aveva un personale di 45.26 e quindi nell’arco di due gare, entrambe in terra elvetica, ha tolto quasi mezzo secondo al proprio limite. È il più ampio miglioramento del record italiano sulla distanza da quando è stato introdotto il cronometraggio elettrico. Sul traguardo l’ex sciatore di Imperia chiude in seconda posizione, alle spalle del colombiano Anthony Zambrano che si aggiudica il successo in rimonta con 44.68, e sale al tredicesimo posto nelle liste mondiali del 2019 oltre a consolidare la leadership in quelle europee. Quest’anno ha raggiunto la qualificazione iridata anche con la 4×400 azzurra, alle World Relays di Yokohama. Nelle altre serie, sulla pista svizzera a quasi mille metri di quota, 46.53 di Michele Tricca (Fiamme Gialle) e record personale di Brayan Lopez (Athletic Club 96 Alperia) con 46.61 davanti a Daniele Corsa (Fiamme Oro, 46.92), quindi Vladimir Aceti (Fiamme Gialle) rientra con 47.04 mentre Andrew Howe (Aeronautica) conclude al passo in 48.03.

“FELICE PER UN RISULTATO STORICO” – “C’è voluto un po’ di tempo per rendermi conto di quello che ho fatto – racconta Davide Re – e per capire quanto fosse grande la felicità. Sono contento soprattutto per aver superato un muro storico e questo rimarrà per sempre, non potrà mai togliermelo nessuno, invece i record nascono per essere battuti. Subito dopo l’arrivo, in realtà, ero dispiaciuto per aver perso. Non ero certo che il primato potesse cadere qui, perché sto lavorando per il meeting di Montecarlo del 12 luglio, in Diamond League, e non ho finalizzato la gara di oggi. Le condizioni erano ottime, anche se non perfette, con le folate di vento contrario che si sentivano sul primo rettilineo e poi a favore in quello finale, ma forse sarebbe stato meglio l’opposto. Prima di scendere in pista ero in trance agonistica, dai risultati delle altre gare avevo visto che c’era la possibilità di correre bene. Sapevo che il principale avversario, il colombiano Zambrano, è uno che chiude forte e allora per vincere dovevo uscire con lui dall’ultima curva. Ho dovuto spingere per tenere il suo passo, nel rettilineo ho dato tutto ma non ce l’ho fatta e quindi non ero così contento a caldo”.

“SOTTO I 45 PER RESTARCI” – “Adesso voglio che non sia un caso isolato e punto a correre ancora sotto i 45 secondi. È da un anno che lavoriamo per questo, in un percorso iniziato tre anni fa in maniera progressiva, e riuscirci è davvero gratificante, non ci sono parole per descriverlo pienamente. A Montecarlo probabilmente le condizioni saranno diverse, a livello del mare e in una corsia esterna. Il crono l’ho già centrato, lì penserò al miglior piazzamento possibile. Poi arriveranno i Mondiali a ottobre, un’incognita per tutti. Nella scorsa stagione ho dimostrato, agli Assoluti di settembre, che posso essere in forma anche in quel periodo. Due anni fa, a Londra, con il 46° tempo di accredito puntavo alla semifinale e l’ho raggiunta. Stavolta proverò a dire la mia per giocarmela fino in fondo. Il premio del meeting? Ovviamente un orologio svizzero, che andava ai primi tre. Non so se lo indosserò mai, per paura di rovinarlo, perché sarà uno dei ricordi di questa giornata meravigliosa”.