Dazi di Trump all’Italia in scadenza, a rischio 3 miliardi di Made in Italy

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Coldiretti avvisa che potrebbero essere colpiti dalla nuova ondata di dazi, prodotti tipici del Made in Italy, come pasta, olio e vino.

Gli Usa minacciano di aumentare i dazi fino al 100% del loro valore e di estenderli a prodotti simbolo del Made in Italy, come vino, olio e pasta, oltre a Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumia e a tutti gli altri prodotti già colpiti dalle tariffe aggiuntive del 25% entrate in vigore lo scorso 18 ottobre 2019.

A lanciare l’allarme è Coldiretti, che in riferimento alla conclusione il 26 luglio della procedura di consultazione avviata dal Dipartimento del Commercio (USTR) degli Usa, con la scadenza dell’ultimatum lanciato del presidente Trump sulla disputa sugli aiuti a Airbus, la lista dei prodotti Ue da colpire potrebbe venire estesa con tariffe più alte da applicare ai prodotti provenienti dall’Europa.

La disputa tra Usa e Ue è dovuta ad alcuni finanziamenti che l’Europa ha concesso ad Airbus e che Washington ha considerato un’operazione di concorrenza sleale nei confronti del diretto competitor, la statunitense Boeing. Gli Usa si sono rivolti al WTO che ha autorizzato sanzioni sino a 7,5 miliardi di dollari sui prodotti provenienti dalla comunità europea.

Tuttavia lo scorso 24 luglio, a seguito dell’annuncio del consorzio Airbus della revisione degli aiuti di Stato ricevuti, che rende i sostegni “pienamente conformi alla sentenza dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), la Ue ha invitato gli Usa a rimuovere immediatamente i dazi.

“Occorre impiegare tutte le energie diplomatiche per superare inutili conflitti che rischiano di compromettere la ripresa dell’economia mondiale duramente colpita dall’emergenza coronavirus” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, che ha anche ricordato come la Ue abbia pienamente appoggiato le politiche commerciali sanzionatorie apposte da Washington a Mosca, nonostante i danni al proprio tessuto economico.

L’embargo, ricorda Prandini, è costato è costato al Made in Italy 1,2 miliardi al Made in Italy ed è “paradossale che l’Italia si ritrovi nel mirino proprio dello storico alleato”.

“Al danno peraltro si aggiunge la beffa poiché il nostro Paese – ha concluso il presidente diColdiretti – si ritrova ad essere punito dai dazi Usa nonostante la disputa tra Boeing e Airbus, causa scatenante della guerra commerciale, sia essenzialmente un progetto francotedesco al quale si sono aggiunti Spagna ed Gran Bretagna”.