De Benedetti rivuole i suoi giornali. Ma i figli lo gelano: “Offerta irricevibile”

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Roma  – Carlo De Benedetti vorrebbe riprendersi i giornali che ha ceduto ai figli. Ma loro non sono d’accordo. Tanto che il primogenito, nel respingere l’offerta dell’Ingegnere, si dice “profondamente amareggiato e sconcertato” dall’iniziativa del padre. A tre anni dall’uscita di scena e a dieci dal passaggio delle quote ai figli, De Benedetti ha nostalgia del suo impero editoriale, il gruppo Gedi, che include il settimanale l’Espresso, i quotidiani Repubblica, la Stampa, il Secolo XIX e tutti i vari giornali locali dell’ex Finegil. Ecco quindi che venerdì 11 ottobre De Benedetti senior ha presentato un’offerta alla Cir Spa, cioè la holding di famiglia, di acquisto cash del 29,9% delle azione Gedi Spa. L’offerta d’acquisto – presentata attraverso Romed, che controlla al 99% – è al prezzo di chiusura di giovedì scorso, e cioè euro 0,25 ad azione: con 38 milioni di euro, dunque, l’Ingegnere si sarebbe voluto riprendere il gruppo. Ma la mossa non incontra il favore dei mercati. Infatti oggi si registra un forte rialzo in apertura di seduta per i titoli Gedi, segno che il progetto di riacquistare una quota del 30% della società editoriale dalla controllante Cir, guidata dal figlio dell’anziano imprenditore, Rodolfo (che ha respinto l’offerta al mittente), non piace a Piazza Affari. Il titolo Gedi infatti registra un rialzo teorico del 16% a 0,29 euro rispetto alla chiusura di venerdì scorso.