De Luca a Draghi: “Con che coscienza si tolgono 210mila vaccini alla Campania?”

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“Ho ascoltato ieri un grido di dolore e di indignazione del presidente del Consiglio, che condividiamo tutti quanti, rispetto a qualche trentenne che ha scavalcato un ultrasettantenne nella vaccinazione. Bene, io con rispetto, e parafrasando il grido di dolore di Draghi, mi rivolgo a lui e dico a mia volta al presidente del Consiglio che si è appena insediato: con quale coscienza si può togliere ai cittadini campani una quantità di 210mila dosi di vaccino?”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, nel corso di una diretta Facebook, tornando sui vaccini anti Covid.
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“Con quale coscienza – ha aggiunto De Luca – il governo nazionale dà ogni anno a ogni cittadino campano 47 euro in meno nel riparto del fondo sanitario nazionale? Con qualche coscienza il governo nazionale tollera che la Campania abbia 15mila dipendenti in meno nel suo sistema sanitario rispetto a quello che dovrebbe avere in base alla popolazione? E mi rivolgo anche al Capo dello Stato: con quale coscienza si può accettare che da anni in Italia sia calpestato l’articolo 3 della Costituzione che impegna lo Stato italiano a rimuovere gli ostacoli che si frappongono al raggiungimento dell’uguaglianza fra tutti i cittadini italiani? La coscienza deve funzionare sempre, non a corrente alternata. Mi auguro che questo mio grido di dolore sia accolto”.

De Luca si è poi rivolto ai cittadini della Campania: “Dobbiamo essere orgogliosi di quello che stiamo facendo e abbiamo fatto con le risorse umane e finanziarie che abbiamo avuto a nostra disposizione. Non avrebbe fatto nessuno in Italia quello che abbiamo fatto noi in queste condizioni di lavoro e in un territorio difficile e tormentato come è il nostro”.

“In Campania – ha sottolineato poi il governatore – non abbiamo avuto problemi di particolare scorrettezza, nel senso che non c’è stato alcun accordo con categorie professionali, o scavalchi rispetto alla fascia degli ultra ottantenni, siamo andati avanti in piena tranquillità e correttezza”.

“Tuttavia ancora oggi la Campania è la regione che ha ricevuto la dose più bassa di vaccini in percentuale alla sua popolazione. La Campania ha ricevuto il 22% di vaccini rispetto alla popolazione, ultima regione d’Italia. Ad oggi abbiamo 210mila vaccini in meno di quelli che dovremmo avere – ha ribadito – 9mila in meno rispetto all’Emilia Romagna che ha 1,3 milioni di abitanti in meno di noi, 250mila in meno del Lazio, la metà dei vaccini della Lombardia”.

De Luca è tornato poi a parlare dei vaccini Sputnik e AstraZeneca. “Con quale coscienza tolleriamo che l’Aifa continui a dormire in Italia anziché valutare il vaccino Sputnik nel giro di poche settimane?” ha detto il presidente della Regione Campania. “Con le emergenze che abbiamo e con la carenza di vaccini – ha aggiunto – ci concediamo il lusso di far dormire l’Agenzia italiana per il farmaco. Sarebbe dovere del governo convocare i dirigenti dell’Aifa e dire loro ‘cari signori, valutate i vaccini disponibili nell’arco di poche settimane, non in tempi biblici'”.

Quanto ad AstraZeneca, “è un vaccino per il quale anche in Italia siamo stati capaci di creare un livello tale di confusione che ha gettato nello sconcerto tutti i nostri concittadini, a cominciare dalla comunicazione che viene fatta. Continuo ad ascoltare una comunicazione demenziale di questo tipo: è un vaccino che garantisce benefici superiori ai rischi. E ci mancherebbe altro”.

“”Ma come si possono comunicare in questo modo idiota le caratteristiche di un vaccino? Io credo – ha continuato De Luca – che dobbiamo mantenere i nervi saldi. Dobbiamo dire a tutti i concittadini che l’hanno fatto che non è successo assolutamente niente, parliamo di decine di migliaia di persone di ogni fascia d’età, tutto è andato assolutamente tranquillo. L’orientamento del governo è stato destinare per motivi di prudenza AstraZeneca agli ultra 60enni: va bene, ma andiamo avanti con decisione, senza un’angoscia che non ha motivo di esistere. Se controllassimo gli effetti collaterali del vaccino anti influenzale probabilmente sarebbero superiori a quelli di AstraZeneca”.

Tra gli obiettivi, ha poi sottolineato il governatore, c’è “completare l’immunizzazione della città di Napoli entro giugno-luglio, fare in modo che Napoli sia la prima fra le grandi città d’Europa a poter dire ‘abbiamo immunizzato tutti”. Sono belle sfide rispetto alle quali ci dobbiamo misurare. La precondizione è che ci sia data la materia prima, cioè i vaccini, quelli contrattualizzati dall’Europa e, se non disturbiamo nessuno, quelli che abbiamo contrattualizzato come Regione con i soldi della Regione, se l’Aifa si sveglia”.

De Luca ha inoltre attaccato alcuni criteri scelti dal Comitato tecnico scientifico per la definizione dei colori delle Regioni. “In queste ore si deciderà per l’ennesima volta il colore delle zone, rosse, arancioni o gialle, ma dobbiamo sapere che alcuni dei criteri scelti dal Comitato tecnico scientifico sono demenziali” ha detto il governatore. “I due elementi che misurano la gravità del contagio – ha spiegato – sono l’occupazione delle terapie intensive e il numero delle persone decedute per Covid. Rispetto a questi due parametri la Campania è all’avanguardia in Italia. Tuttavia c’è un altro parametro, l’Rt: stiamo parlando di demenzialità pura, si prenderanno decisioni sulla base di questi criteri demenziali”. De Luca ha ricordato che in Campania “abbiamo un’occupazione delle terapie intensive al 26% mentre l’Emilia Romagna al 48%, il Friuli al 46%, il Lazio al 42%, la Lombardia al 60%, le Marche al 57%, il Piemonte al 59%. I posti di degenza ospedaliera occupati in Campania sono al 37%, in Emilia 49%, Friuli 47%, Lazio 50%, Lombardia 48%, Marche 56%, Piemonte 67%. E ci diranno che la Campania è in zona rossa”.