DE LUCA COME IL BARBIERE DI SIVIGLIA

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La figura più celebre e nota del Barbiere di Siviglia è quella di Figaro. L’immagine del barbiere –tuttofare ben si attaglia a Don Vincenzo, insuperabile factotum della Regione Campania. Dove lui mette mano tutto si aggiusta, migliora, risplende, come accadeva per mano del celebre alchimista Cagliostro che faceva rifiorire le rose appassite. Don Vincenzo ha trasformato la sanità campana, ridotta a brandelli dalla gestione Caldoro, in una sanità risanata ed efficiente, di livello svedese. Il prossimo passo è quello di proporla all’UNESCO come patrimonio dell’umanità. Prima o poi don Vincenzo lo svedese ci proverà. La sua improntitudine è pari alla sua smisurata ambizione e alla sua irrefrenabile arroganza. Intanto, incurante del fatto che la firma in calce al decreto di finanziamento dell’aeroporto di Pontecagnano è stata apposta dal Ministro Toninelli e dal Ministro Tria, ascrive a se medesimo, come Figaro, anche questa conquista, negando ogni merito ai due ministri.
A proposito, la Corte dei Conti ha registrato il decreto Toninelli –Tria con provvedimento del 9 luglio scorso (registro 1, foglio 2558), riscontrando la piena legittimità dell’operato dei due ministri. Forniamo volentieri questo ultimo dato all’ineffabile governatore cosicché potrà impadronirsene e menare vanto egli di aver ottenuto in tempi rapidissimi la registrazione della Corte dei Conti.

Sennonché la verità non è quella pretesa da don Vincenzo. La verità è che la telenovela dell’aeroporto di Pontecagnano si è dilungata per anni e anni attraverso tonnellate di chiacchiere e di volatili promesse. Solo oggi siamo, finalmente, in presenza di fatti concreti, qual è la firma del decreto interministeriale, la registrazione immediata da parte della Corte dei Conti, lo sblocco dei finanziamenti, cui seguiranno gli appalti e l’adeguamento effettivo delle strutture aeroportuali. Il tutto grazie al governo Conte e all’impegno dei suoi ministri per il potenziamento delle infrastrutture nel Mezzogiorno, presupposto essenziale per la sua crescita.

Don Vincenzo, che non si arrende neppure di fronte all’evidenza, rivendica anche questo successo. Da factotum ha promosso la sanità della Campania fino al punto di superare la Svezia e ne ha arricchito i trasporti aerei fino al punto di uguagliare gli USA. Per questa sua incommensurabile poliedricità merita il titolo di don Vincenzo “o fenomeno”, al pari di Totò nel celebre film Operazione San Gennaro.

Francesco Castiello M5S