De Luca stanzia fondi ma incassa dalle imprese in crisi i canoni demaniali della Regione

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Fondi a pioggia, dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, per affrontare l’emergenza coronavirus. Ma con qualche grave dimenticanza che mette a rischio il futuro delle imprese. Per i prossimi mesi la Regione ha messo a disposizione oltre 604 milioni di euro: aiuti economici saranno riconosciuti alle famiglie più in difficoltà (come quelli con disabili), alle imprese commerciali, artigiane e industriali.

Bonus specifici verranno erogati per esempio agli autonomi ma anche alle aziende agricole e delle pesca e 30 milioni di euro saranno destinati al comparto turismo, uno dei settori più provato da questa emergenza.

Interventi di sostegno sono stati poi approvati ai titolari di pensioni minime: per due mesi (maggio e giugno per la precisione) ai soggetti che percepiscono assegni pensionistici di importo minore a 1.000 euro verrà riconosciuto un contributo che assicuri loro un’entrata minima di 1.000 euro al mese.
Le accuse di FI a De Luca

In mezzo a questa gran mole di misure, però, spicca una clamorosa contraddizione, che Forza Italia sintetizza così. “Nel Piano annunciato dal presidente De Luca per far fronte alle esigenze sociali ed economiche della Campania non c’è nulla che riguardi l’esonero dei canoni demaniali di competenza regionale. È opportuno che un provvedimento in tal senso venga adottato, specie per garantire serenità a quelle attività commerciali vessate dalla crisi e dalle misure restrittive del Coronavirus, che alla ripartenza faticheranno non poco a rimettersi in moto e dar seguito ai loro progetti imprenditoriali”. L’attacco al governatore è firmato da Ermanno Russo, vicepresidente di Forza Italia del Consiglio regionale della Campania.
“Immagino che una misura di questo tipo debba durare per tutto il 2020, perché è a rischio l’intera stagione estiva e le insidie per chi ha un’attività commerciale si protrarranno per l’intero anno”, spiega Russo.
“La Regione deve dimostrare sensibilità proprio in questo delicato momento storico e limitare il più possibile la pressione fiscale di sua competenza rispetto al tessuto imprenditoriale campano. Sono saltati tutti i piani e gli schemi, le entrate per questi operatori economici non arriveranno così come programmato. Evitiamo di aggiungere al danno la beffa di richiedere loro anche canoni, tasse e balzelli che si rivelerebbero di fatto odiosi e fuori luogo