Deputato indagato o condannato? Non potrà stare in commissione Antimafia. Ddl di Schillaci (M5S)

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PALERMO  – Non ci potrà essere posto in commissione Antimafia per i deputati regionali sui quali pendono misure di prevenzione, procedimenti per reati di criminalità organizzata, contro la Pa o condanne per danno erariale da parte della Corte dei Conti. Lo prevede un disegno di legge presentato da Roberta Schillaci, deputata regionale del Movimento 5 Stelle, che punta a modificare la legge regionale 4/91 istitutiva della commissione Antimafia.

“Era necessario – spiega Schillaci – un maggior rigore nella nomina dei componenti della commissione Antimafia per rafforzare il senso di legalità, di credibilità e di trasparenza all’interno della stessa. Per questo motivo, il disegno di legge prevede che i deputati che abbiano in corso procedimenti penali per alcune tipologie di reati (criminalità organizzata o reati contro la pubblica amministrazione) o condanne per danno erariale da parte della Corte dei Conti, non possano far parte della commissione Antimafia. Impossibile quindi nominarli come nuovi membri. Se ne fanno già parte, non appena ricevono una notifica di procedimento saranno tenuti a dimettersi. Se non dovessero farlo, sarà il presidente dell’Ars a revocarli, su proposta della maggioranza dei componenti della commissione Antimafia. Una misura che da un punto di vista etico sarebbe già oggi doverosa da parte dei deputati, ma che sarà obbligatoria nel momento in cui il ddl verrà approvato dall’Aula, ci auguriamo con un voto che denoti correttezza e senso di responsabilità istituzionale da parte di tutti”.