Di Maio: “Non temo scissioni”

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“Non temo” scissioni nel Movimento 5 stelle. Il leader del Movimento, Luigi Di Maio, ospite di ‘Radio anch’io’ su Radiouno Rai, liquida così i rumors di stampa che parlano di possibili uscite dal Movimento. “E’ un po’ strano – ha aggiunto Di Maio – che da quando c’è stata una scissione, quella del Pd che ha creato il nuovo partito di Renzi, molti giornali parlano di una scissione all’interno del Movimento. Sono convinto che il Movimento negli ultimi dieci anni sia sempre stato un movimento in cui si è discusso anche in maniera molto forte al proprio interno”.
“Siamo una forza politica che è nata mettendo insieme persone disilluse dalla destra, dalla sinistra e persone che non si sono mai riconosciute nella destra e nella sinistra – ha osservato -. E’ normale che quando si va in una direzione con il movimento soprattutto di governo al proprio interno ci siano anche delle discussioni accese”. “”Adesso sabato e domenica abbiamo alla Mostra d’Oltremare ‘Italia Cinquestelle”, che è il nostro grande evento nazionale dove possono venire tutti i cittadini e lì – ha ribadito Di Maio – lancerò la nuova organizzazione del Movimento con le candidature per chi vuole raggiungere i ruoli sia nazionali che regionali, perché non è possibile che una forza di governo come il Movimento non abbia dei referenti”.
“Noi – ha detto ancora – passiamo da un’organizzazione in cui c’è solo il capo politico fino a 100 persone che organizzeranno e gestiranno il Movimento su tutto il territorio nazionale. Io sono stato eletto capo politico del Movimento due anni fa, la mia carica dura cinque anni, quindi tra tre anni si deciderà quale sarà il futuro del capo politico del Movimento. Ma allo stesso tempo sono d’accordo con tutti quelli che dicono internamente che le responsabilità vanno divise, ma io non vedo l’ora”.
Quanto alla riforma costituzionale sulla riduzione dei parlamentari, “c’è tutto l’impegno ad inserire i correttivi” e “ci sarà da riorganizzare i regolamenti di Senato e Camera, la legge elettorale, ma in passato questa era una scusa” ha assicurato Di Maio. Sul tema della legge elettorale, in particolare, “”con Zingaretti ci siamo solo detti che affronteremo il tema – ha specificato – ma per quanto riguarda il modello, prima il Parlamento trova l’accordo e poi ne iniziamo a parlare pubblicamente”.
Il leader grillino ha speso poi delle parole sul Giulio Regeni, sul quale c’è “una stasi inaccettabile e nelle prossime settimane lavorerò per favorire il dialogo tra le Procure” egiziana ed italiana. “Dal 28 novembre dell’anno scorso – ha ricordato Di Maio – la Procura egiziana che dovrebbe indagare e dovrebbe punire i colpevoli non ha più contatti con la nostra Procura di Roma, questo è inaccettabile. Come ministro degli Esteri è fare in modo che o si accelera e quindi le Procure iniziano a sentirsi oppure ad un certo punto dovremmo dirci chiaramente perchè l’Egitto perde tempo e temporeggia. Questa è una questione di rispetto per l’Italia che vuole verità per un suo connazionale che è stato assassinato e torturato in un altro Paese”.