Di Maio: “Pronti a chiudere le frontiere a chi non ci rispetta”

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Di Maio, atteso nei prossimi giorni da viaggi istituzionali in tre Paesi Ue, ha chiesto di mostrare rispetto per l’Italia e solidarietà reciproca.

Intervistato ai microfoni del Corriere della Sera, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è tornato sui temi legati alla Fase 2 e alle polemiche sull’apertura delle frontiere tra i Paesi europei in seguito all’allentamento delle misure di contenimento per il Covid-19.

“Crediamo nello spirito europeo, ma siamo pronti a chiudere le frontiere a chi non ci rispetta”, ha avvertito Di Maio, riferendosi alla possibilità paventata da diversi partner Ue di impedire l’ingresso di cittadini italiani sul proprio territorio nazionale.

Di Maio, che nei prossimi giorni sarà atteso da una serie di visite istituzionali in Grecia, Slovenia e Germania, ha sottolineato ancora una volta l’impegno dell’Italia nel garantire la massima trasparenza sui dati dei contagi e ha auspicato che alla fine possa riaffermarsi lo spirito europeo senza che prevalgano i particolarismi nazionali:

“Crediamo nella collaborazione ma anche nella reciprocità. E’ lo spirito che porterò nei miei viaggi in Germania, Slovenia e Grecia. L’Italia si è distinta per la trasparenza e i nostri dati sono molto confortanti. Non vogliamo sollevare polemiche, ma se qualcuno pensa di chiuderci la porta in faccia solo per i propri interessi, allora risponderemo. Davanti ai personalismi la porta la chiuderemo anche noi. Ma c’è un dialogo costruttivo da parte di molti Stati”.

A partire dal prossimo 3 di giugno i turisti provenienti dai Paesi Schengen e dalla Gran Bretagna saranno liberi di oltrepassare il confine nazionale italiano e di muoversi liberamente per il Paese senza essere sottoposti ad alcun periodo di quarantena.

Nei giorni scorsi, tuttavia, diversi Paesi europei hanno annunciato la propria intenzione di voler introdurre delle restrizioni per i turisti provenienti dall’Italia.

A tal proposito, lo stesso ministro degli Esteri Di Maio nei giorni scorsi ha chiesto rispetto agli altri stati, ribadendo che la situazione epidemiologica in Italia è sotto controllo e che pertanto il Belpaese non è da considerarsi alla stregua di “un lazzaretto”.
La polemica con la Grecia

In particolare, ha fatto molto discutere la volontà espressa dalla Grecia di imporre limitazioni d’ingresso agli italiani in arrivo nel Paese ellenico, con Atene che nei giorni scorsi ha diramato un’ordinanza che di fatto crea una black list di quattro regioni (Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna).

Chi giungerà da queste regioni, infatti, dovrà sottoporsi al tampone per il Covid-19 e pernottare una notte in un hotel designato. Se negativo resterà sette giorni in quarantena, altrimenti il periodo di isolamento previsto sarà esteso a due settimane.

Una scelta che ha mandato su tutte le furie il governatore del Veneto, Luca Zaia, il quale ha affermato che con una simile decisione la Grecia è destinata a privarsi dei flussi turistici in provenienza dalla sua Regione.