Di tutta l’erba un fascio

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In questi giorni sono trapelate dalla stampa, delle conversazioni whatsapp, tra magistrati in merito al caso Palamara.
Alcune conversazioni riguardano giudizi sul caso “Diciotti”:
”Mi dispiace dover dire che non vedo veramente dove Salvini stia sbagliando. Illegittimamente si cerca di entrare in Italia e il ministro dell’Interno interviene perché questo non avvenga. E non capisco cosa c’entri la Procura di Agrigento”.
”Hai ragione. Ma adesso bisogna attaccarlo”.
“Tutti la pensano come lui”, ”tutti pensano” che abbia ”fatto benissimo a bloccare i migranti”. ”Indagato per non aver permesso l’ingresso a soggetti invasori. Siamo indifendibili. Indifendibili”. Cosa si evince da queste conversazioni? A cosa fanno pensare? Beh a parte il fatto che nessuno dei magistrati coinvolti nelle intercettazioni entra nel merito dei fatti e tutti danno giudizi personali, la cosa strana è che in quelle intercettazioni non c’è un solo giudizio tecnico della questione, ma parlano come se a preoccuparli fosse l’opinione pubblica…”Tutti la pensano come lui…” e allora? Se “tutti” pensano che una cosa sia giusta, è lecito farla? E poi sarebbe interessante capire chi sono quei “tutti”…la legge ha delle regole e non dovrebbe farsi influenzare dall’opinione pubblica, altrimenti si aprirebbe la strada a processi sommari, un po alla Ponzio Pilato…”volete che liberi Barabba o Gesù?”
Le intercettazioni poi proseguono con altri temi e non riguardano affatto il Ministro dell’interno di allora:
“Ha uno specifico interesse per presidente sezione Viterbo”.
“Ti manderà sms direttamente perché ha sciolto le sue perplessità… preferiva Roma, ma se a Roma non c’è possibilità meglio puntare su Viterbo”.
“Ho visto Eugenio (Turco n.d.r.) l’altro giorno e considerami al suo fianco”.
“Luca cerca di chiudere tu le cose prima di andartene”.
“Mi raccomando per tutto, anche Viterbo”.
“Non fare scherzi […] Mi sto battendo per nostro amico con molta esposizione… manteniamo le parole per favore ingiustizie non tollerabili… porta a casa anche Eugenio”. “Eugenio già fatto: 5 a 1”.
È lecito “sponsorizzare” così qualcuno? Beh non so se lo sia in termini di legge, ma sicuramente a livello morale, non credo lo sia molto.
Le domande che però dovremmo porci, rispetto a queste intercettazioni, secondo me sono altre: sono coinvolti i magistrati che hanno indagato il ministro dell’interno? No. E allora perché l’ex ministro ha paura, o vuol far credere di aver paura che non sia sottoposto ad un equo processo? Non è che per caso queste intercettazioni servono a screditare l’intera magistratura, proprio in vista di quel processo? Se un carabiniere, un poliziotto o qualunque altro membro delle forze dell’ordine è un delinquente, significa che tutta l’arma lo sia? Se così fosse, potremmo allora dire che tutti gli italiani sono corrotti, mafiosi e delinquenti, no?
La pubblicazione di queste chat, secondo me ha il preciso scopo di fare di tutta l’erba un fascio…tutti i magistrati sono dei “poco di buono” e il processo che si terrà, sarà solo un processo politico e non un equo processo… ricordate che in politica, mai nulla avviene per caso e screditare l’avversario è il metodo più usato dalla notte dei tempi…                                                                                                                Massimo Erbetti