Diritti. Gibertoni (Misto): “Codice civile riconosca animali come senzienti e quelli d’affezione come soggetti giuridici”

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Interpellanza per invitare la Regione a impegnarsi per la modifica normativa: “Gli animali sono soggetti e non meri oggetti”

Riformare il Codice civile per riconoscere gli animali come esseri senzienti e quelli d’affezione e da cortile, presenti in una famiglia su due, come soggetti giuridici “trasformando così il codice civile in un codice etico e riconoscendo tutti gli animali per quello che realmente sono, cioè esseri senzienti e quindi soggetti e non meri oggetti”.

Lo chiede alla Giunta, in un’interpellanza, Giulia Gibertoni (Gruppo Misto). Dopo un excursus normativo che comprende, tra le altre, le leggi regionali 17 febbraio 2005, n. 5 sulle “Norme a tutela del benessere animale” e la 27 del 2000 sulle “Nuove norme per la tutela ed il controllo della popolazione canina e felina”, la capogruppo ricorda come il Codice civile consideri gli animali come beni materiali.

Secondo Gibertoni “la necessità di rivedere le disposizioni del codice civile in materia di animali e di formularne di nuove a loro tutela nasce, innanzi tutto, dal mutato sentire comune di larga parte dell’opinione pubblica, ma anche dall’esempio delle normative in vigore in altri Paesi e dall’avanzamento operato, in ambito penale, con la legge 20 luglio 2004, n. 189, che introducendo il titolo IX-bis nel libro II del codice penale, ha reso ancora più evidenti le mancanze nell’ambito civilistico”.

Da qui, l’invito alla Regione a impegnarsi per la modifica del Codice civile con il “riconoscimento degli animali come esseri senzienti (libro terzo “Della proprietà”) e gli animali d’affezione, compresi gli animali da cortile, ormai parte integrante di quasi una famiglia su due, in Italia, come soggetti giuridici (libro primo “Delle persone e della famiglia”)”.

(Gianfranco Salvatori)