DIRITTO ALLA CASA : BASTA SGOMBERI

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Questa mattina ero stato invitato da una coppia di persone per un caffè, per parlare della loro difficile situazione economica e sociale. Sono sotto sfratto e i movimenti di lotta per la casa si sono attivati da tempo per trovare possibili soluzioni alternative. L’accesso al loro stabile era impedito da due cartelli bianchi scritti a mano: “Portone pericolante!” e “I sig. condomini sono pregati di usare l’entrata dal portone ufficio”.

Il “portone ufficio” era quindi presidiato da tre privati cittadini e da due guardie di un istituto di vigilanza privata. E qui, in buona sostanza, gli ingressi all’edificio venivano “filtrati” a discrezione, tenendo fuori chi non fosse gradito.
Vorremmo quindi evidenziare il fatto che per quasi due ore sia stato impedito a un consigliere comunale di poter accedere a un appartamento su invito dei domiciliati. Fatto gravissimo, anche perché appare dubbia la motivazione avanzata per impedire l’uso del portone condominiale, come pure appare illegittimo il filtraggio attraverso il percorso alternativo.

Non saprei se l’ostilità mostrata dalle persone presenti (che diversi indizi suggerivano essere di estrema destra) fosse dovuta al loro orientamento politico. Certo è che la forza pubblica, anche in ragione della terzietà e dell’appartenza allo Stato dei suoi funzionari, non può essere sostituita in nessun modo da amici o conoscenti del proprietario dell’immobile.

Procederemo su tutti i fronti per avere chiarimenti, anche sollecitando l’Amministrazione, per capire se è in discussione il pieno esercizio dei poteri previsti per i consiglieri comunali, come pure per valutare quali siano le eventuali ulteriori violazioni di norme.

La Polizia di Stato è intervenuta intorno alle 10 e poco dopo si è aggiunta anche una pattuglia di Polizia Municipale. La situazione di sfratto è stata risolta anche se purtroppo in maniera solo temporanea. Rimane però evidente ed allarmante l’assurda situazione di un gruppo di privati che impone la sua volontà con “mezzi propri”, almeno al limite della legalità, se non oltre.

Erano sul posto anche esponenti dei movimenti di lotta per la casa e si può tranquillamente affermare che solo la responsabilità e la capacità di questi ultimi, insieme all’intervento delle forze di polizia, ha impedito che la situazione potesse degenerare, a fronte di quanto era presumibilmente stato organizzato. Tutto questo è assolutamente inaccettabile

Dmitrij Palagi