DIRITTO D’AUTORE, DIAMOCI UNA MOSSA!

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Grazie alla direttiva europea sul copyright approvata il 21 marzo dello scorso anno, l’Italia ha la possibilità di sanzionare un crimine (il furto di proprietà intellettuale) e reperire senza costi risorse quantomai necessarie per sostenere un settore industriale strategico in crisi (quello editoriale). Cosa aspettiamo?

La Francia si è già mossa, e si mossa bene. La scorsa estate il Parlamento francese ha recepito la direttiva europea, le scorse settimane l’Autorità per la concorrenza francese ha posto a Google e compagni un ultimatum che, tradotto, suona così: se entro tre mesi non riuscirete a negoziare il riconoscimento ad editori e autori dei diritti che gli avete indebitamente sottratto, stabiliremo noi modalità e importi e di sicuro ve ne pentirete. È così che agisce uno Stato. Mi appello dunque ai partiti di maggioranza, affinché in Senato concludano al più presto l’iter della legge di delegazione europea, di cui è relatore il pur solerte Gianni Pittella, che contiene il recepimento della direttiva europea sul copyright. Mi appello al governo, affinché un secondo dopo il voto del Parlamento emani il relativo decreto legislativo. E mi appello all’Agcom, affinché sia pronta ad esercitare una durezza analoga a quella posta in essere dal suo omologo d’oltralpe.

Giova ricordare che a direttiva sul diritto d’autore passò con i voti contrari di M5s e Lega, allora al governo assieme. Ho l’impressione, e spero di non sbagliarmi, che la Lega abbia cambiato opinione. Temo che i grillini non abbiano fatto altrettanto. Presto sapremo. La vituperata Europa ci ha messo nelle condizioni di tutelare l’interesse nazionale