disco d’esordio di Chiara Viola

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Debutta con Filibusta Records la cantante romana: otto brani tra jazz e melodia, ricerca e appunti di viaggi ed esperienze, con ‘Harvest Moon’ di Neil Young, ‘Within’ dei Daft Punk e la presentazione di Danilo Rea
Until Now: il disco d’esordio di Chiara Viola!

CHIARA VIOLA
UNTIL NOW
(Filibusta Records | Believe Distribution Services / Goodfellas )
8 tracce – 38.50 minuti

“Spesso accade che un musicista, dopo anni di preparazione, non trovi una dimensione propria e si limiti a rifarsi a ciò che più lo ha colpito, senza rischiare, senza osare. Chiara ha il coraggio della sua passione, si mette in gioco: ha creatività e una voce calda e tagliente, ma con dentro il ricordo di una sonorità quasi infantile. Il suo disco è un bell’esempio di come i giovani jazzisti italiani abbiano molte cose da dire”.
Una presentazione importante, quella che Danilo Rea ha scritto per Until Now, il disco d’esordio di Chiara Viola: il suo docente al Conservatorio Santa Cecilia ha sottolineato la centralità della passione, del voler osare, del mettersi in gioco. Caratteristiche che emergono da Until Now, pubblicato da Filibusta Records dopo l’uscita del singolo Didsbury.

Until Now è un debutto solo discograficamente parlando, visto che la cantante romana è attiva da anni e in varie esperienze musicali; questo lavoro per Filibusta rappresenta un punto di partenza ma è anche la sintesi di un lungo percorso nel quale gospel, jazz, didattica per bambini e altre esperienze hanno costituito per Chiara una grande palestra: “Il gospel è sempre stato un sogno mai realizzato: avrei voluto nascere tipo Whoopi Goldberg in Sister Act. Il jazz, invece, l’ho scoperto per caso a 20 anni e non ho più potuto farne a meno. Oggi oltre a cantare insegno anche musica ai bambini perché spero di contribuire alla creazione di buoni ascoltatori e, soprattutto, di dare loro uno strumento in più per rendere bella la vita. Ogni cosa che ho fatto nella mia vita è entrata a far parte di questa musica”.

Nata a Roma nel 1986, Chiara Viola ha praticato musica sin da giovanissima, cantando in cori scolastici e chiese, ha studiato chitarra classica prima e canto moderno dopo, infine canto jazz. Allieva di nomi come Cinzia Spata, Maria Pia De Vito e Danilo Rea, ha condiviso studi e palchi con Antonella Ruggiero, Claudio Rocchi, Max Gazzè, Riccardo Biseo, La Batteria, Ultimo e tanti altri, ha partecipato a festival come Jazzit Fest e Gezz Night. Until Now racchiude il mondo di Chiara, che ha dato voce al suo universo interiore: “Avendo scritto anche i testi la musica assume una dimensione di narrazione anche testuale, oltre che musicale. I viaggi, le persone, gli incontri e i paesaggi rappresentano semplicemente tutta la mia vita fino adesso. Li racchiudo nella musica così non potrò perderli mai!”.

Gli otto brani di Until Now rivelano armonie e arrangiamenti moderni, melodie sofisticate che richiamano sia il jazz che il pop, tra suoni contemporanei e richiami alla tradizione. Gianluca Massetti al pianoforte, Francesco Pierotti al contrabbasso e Valerio Vantaggio alla batteria sono gli artefici di un eccellente risultato complessivo: “Hanno fatto suonare il disco come piaceva a me, mettendoci dentro anche il loro gusto musicale e la loro personalità. Se c’è una cosa che non cambierei mai, sono proprio loro tre”. Accanto ai sei titoli firmati Viola, compaiono due sorprendenti cover, a dimostrazione dell’ampiezza degli ascolti dell’autrice, e della varietà dei suoi riferimenti musicali: “Si tratta di Within dei Daft Punk, che ho ascoltato tanto durante un periodo molto bello della mia vita, e Harvest Moon di Neil Young, che ascolto sempre quando voglio piangere. Sono due brani estremamente diversi, che avrei voluto scrivere io. Quindi, siccome lo hanno già fatto loro prima di me, ho voluto reinterpretarli a modo mio!”.

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Chiara Viola: biografia

Chiara Viola è nata a Roma nel 1986, iniziò ad appassionarsi alla musica guardando Sister Act: il suo sogno era di avere la pelle nera, cantare e dirigere un coro. Non è riuscita a realizzarlo tutto, ma in gran parte sì.

Sin da giovanissima ha praticato musica, cantando in cori scolastici e chiese, studiando chitarra classica prima e canto moderno dopo, infine canto jazz. Tra lezioni private (Cinzia Spata, Bob Stoloff, Federica Zammarchi, Marco Tiso) e studio di Composizione e Arrangiamento jazz al Conservatorio Santa Cecilia (con Maria Pia De Vito e Danilo Rea, tra gli altri), si è dedicata completamente alla musica, allo studio della voce e del jazz, alla body percussion e al coro scenico, specializzandosi anche in didattica per bambini.

Dal 2009 ha cominciato ad esibirsi con un suo repertorio jazz ma anche in ensemble come Rosse Renne Rumorose, DIXIELadies, World Spirit Orchestra – Coro della Casa del Jazz, Original Saxie Band. Ha partecipato a vari album (Milena Angelè, La Batteria, Ultimo), ha condiviso palchi importanti con Antonella Ruggiero, Claudio Rocchi, Max Gazzè, con Roma in Duo (insieme alla contrabbassista Flavia Ostini) ha partecipato a festival come Jazzit Fest, Gezz Night (Auditorium Parco della Musica, Roma). Dirige anche dei cori di bambini che hanno partecipato alla trasmissione House Party cantando con Laura Pausini e alla trasmissione 1,2,3 Fiorella cantando con Fiorella Mannoia.

A fine maggio 2019 Filibusta Records pubblica Until Now, disco d’esordio di Chiara Viola. Armonie ed arrangiamenti moderni e melodie sofisticate che richiamano allo stesso tempo il jazz e la musica pop, testi che raccontano di persone, incontri, viaggi e paesaggi. Il jazz fa da filo conduttore dei brani che suonano contemporanei ma con forti richiami alla tradizione.
Gianluca Massetti al pianoforte, Francesco Pierotti al contrabbasso e Valerio Vantaggio alla batteria, con le loro diverse personalità ed esperienze, donano a questo lavoro un sound complesso e denso, ma al tempo stesso piacevole e orecchiabile.

UNTIL NOW: UNA CONVERSAZIONE CON CHIARA VIOLA

Come scrive Danilo Rea nelle note di presentazione, Until Now contiene sei brani firmati da te, sei pezzi che rivelano bene ciò che ti piace, è così?

Sì, è così, anche se una parte importante del mio mondo musicale è costituita certamente dallo swing e dal bebop, che non sono esplicitamente presenti nel disco ma fanno parte di ciò che ascolto e di ciò che canto continuamente. Ovviamente, dal momento della registrazione del disco, sono cambiata e anche la mia musica è già cambiata.

Il coinvolgimento di Rea ha un significato importante per te, vero?

Danilo Rea è un musicista che stimo moltissimo ed è stato un grande maestro per me, perché ha saputo aiutarmi a tirare fuori e a modellare quello che possedevo dentro di me, usando i mezzi che già avevo per esprimermi musicalmente e stimolandomi a cercarne degli altri. Danilo Rea è un grande Artista e un grande e generoso Maestro.

Gli altri due brani non sono a tua firma: di che si tratta?

Si tratta di Within dei Daft Punk ,che ho ascoltato tanto durante un periodo molto bello della mia vita, e Harvest Moon di Neil Young, che ascolto sempre quando voglio piangere. Sono due brani estremamente diversi, che avrei voluto scrivere io. Quindi, siccome lo hanno già fatto loro prima di me, ho voluto reinterpretarli a modo mio!

Il risultato finale di Until Now è anche merito dei musicisti che hai coinvolto: quanto è stato importante il contributo di Gianluca Massetti, Francesco Pierotti e Valerio Vantaggio?

Il risultato finale è per gran parte merito di Gianluca, Francesco e Valerio. Hanno fatto suonare il disco come piaceva a me, mettendoci dentro anche il loro gusto musicale e la loro personalità. Se c’è una cosa che non cambierei mai, sono proprio loro tre!

Nonostante la giovane età hai lavorato moltissimo nel corso degli anni, passando dal gospel al canto jazz, dalla didattica per bambini ai cori. Quanto sono state utili per Until Now queste tue esperienze?

Il gospel è sempre stato un sogno mai realizzato: avrei voluto nascere tipo Whoopi Goldberg in Sister Act, ma non ce l’ho fatta. Il jazz, invece, l’ho scoperto per caso a 20 anni e non ho più potuto farne a meno. Oggi oltre a cantare insegno anche musica ai bambini perché spero di contribuire alla creazione di buoni ascoltatori e, soprattutto, di dare loro uno strumento in più per rendere bella la vita. Ogni cosa che ho fatto nella mia vita è entrata a far parte di questa musica. Penso che valga per tutti.

Until Now non è certo un concept album ma c’è un tema forte, quasi un filo conduttore: il racconto di viaggi, persone, incontri e paesaggi.

Ho scritto anche dei testi quindi la musica assume inevitabilmente una dimensione di narrazione anche testuale, oltre che musicale. I viaggi, le persone, gli incontri e i paesaggi rappresentano semplicemente tutta la mia vita fino adesso. Li racchiudo nella musica così non potrò perderli mai!

Until Now dal vivo seguirà il percorso del disco o ci saranno delle sorprese?

Ci saranno sicuramente delle sorprese, anche perché altrimenti il concerto durerebbe solo 46 minuti! Scherzi a parte, ogni concerto, seppur con la stessa scaletta, è sempre diverso dal precedente perché raccontato e quindi suonato con uno stato d’animo nuovo.