DOBBIAMO DIFENDERE IL NOSTRO #RISO DALLA CONCORRENZA SLEALE DELLA #CAMBOGIA

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ABBIAMO UNA POSSIBILITÀ CONCRETA CHE NON POSSIAMO MANCARE

La Commissione europea ha fatto una scelta che lascia di stucco me e tutti i risicoltori europei!

La Cambogia verrà presto punita dall’UE con l’introduzione di dazi su alcune delle proprie esportazioni per avere violato i diritti umani, ma clamorosamente in questa lista di prodotti “tassati” non compare il riso, una delle principali produzioni cambogiane e, soprattutto, una delle attività in cui schiavismo e sfruttamento minorile sono all’ordine del giorno.

La motivazione ufficiale risiede nel fatto che è attualmente in vigore una clausola di salvaguardia sul riso cambogiano, ma per me questa non è assolutamente una giustificazione valida: la clausola, infatti, riguarda esclusivamente la varietà Indica, mentre la Cambogia, per via di questa misura, ha da tempo dirottato la propria produzione verso la varietà Japonica, eludendo il provvedimento.

Chiedere l’allargamento della salvaguardia anche alla varietà Japonica è ovviamente possibile, ma richiederebbe almeno 4-5 anni.

Se invece il Parlamento europeo si opponesse, oggi, alla lista dei prodotti con nuovi dazi proposta dalla Commissione europea, avremmo la possibilità di proteggere DAVVERO il riso europeo, perché la Commissione, per evitare un nuovo respingimento da parte del Parlamento, sarebbe “costretta” ad allargare la propria lista anche al riso.

Così facendo otterremmo il risultato sperato in pochissime settimane!

Mi appello, quindi, a tutte le forze politiche che hanno a cuore il benessere delle nostre aziende: affiancatemi in questa importantissima battaglia!

Io, nel frattempo, ho inviato al presidente della commissione Commercio Internazionale una lettera ufficiale in cui chiedo che venga messa ai voti la questione, che altrimenti passerebbe d’ufficio.

Tiziana Beghin