Donati: ” Occorre sollecitare legge per segretezza residenza donne vittime di violenza”

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Oggi le donne che trovano il coraggio di denunciare una

violenza o aggressione fisica corrono il pericolo concreto di essere rintracciate dai propri persecutori. Con la mozione approvata oggi in aula abbiamo impegnato la Sindaca e alla Giunta a sollecitare le istituzioni nazionali per superare la lacuna normativa che mette a repentaglio la sicurezza di donne, madri e minori, e qualora siano ospitati nelle strutture di accoglienza, anche del personale che vi lavora. La strada percorribile per salvaguardare la segretezza dell’indirizzo di residenza di quelle donne che hanno il coraggio di denunciare, può essere quella adottata per i collaboratori ed i testimoni di giustizia. In questa direzione è necessario sollecitare un intervento legislativo a livello nazionale efficace e rapido. Purtroppo gli uffici anagrafici di Roma Capitale non hanno margini discrezionali per garantire la segretezza dei luoghi in cui si trasferiscono le vittime. Addirittura in ambito giudiziario, attraverso la presa visione degli atti del procedimento, le controparti, quindi anche gli artefici di violenze, possono venire a conoscenza anche del nuovo indirizzo delle donne che si sono allontanate da mariti o compagni violenti per mettere in sicurezza loro stesse ed i loro figli.
Il tema, che stato già oggetto di un’interrogazione parlamentare del 4/04/2019 a prima firma della senatrice M5S Stefania Ascari, ci è stato segnalato e sollecitato sulla base di casi individuali.
Dobbiamo riuscire a garantire nei tempi più brevi possibili la sicurezza e la tutela di queste persone: le loro vite possono a repentaglio.
Abbiamo aperto 5 Centri Antiviolenza e sono in corso le procedure per dotare di un CAV ognuno dei 15 Municipi. Roma Capitale gestisce anche due Case Rifugio e una casa per la semiautonomia. Ci stiamo mettendo tutto il nostro impegno ma manca ancora il supporto normativo per difendere queste donne da ulteriori potenziali aggressioni.

Questa mozione è il frutto di un lavoro della Commissione pari Opportunita con la sua Presidente Gemma Guerrini , iniziato con la segnalazione della problematica dalla consigliera Municipale Daniela Michelangeli, unitamente agli uffici