“Dove non ci sono diritti per le donne io non vado”

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Furono le parole di Anna Muzychuk, campionessa di scacchi e detentrice del titolo mondiale, che nel dicembre del 2017, si rifiutò di partecipare al Rapid and Blitz Chess Campionship di Riad. Con un montepremi da sceicchi.
La giovane donna decise di non giocare secondo le regole altrui, di non indossare un velo, di non essere scortata in giro e di non sentirsi una sottospecie umana.
Ebbe, la solidarietà di sua sorella Mariya: anche lei scacchista, anche lei restò a casa.
La cosa più triste della vicenda fu che il coraggio di Anna a nessuno sembrò davvero importare.
In Arabia Saudita il principe ereditario Mohammed bin Salman mostra di voler “alleggerire” il carico di restrizioni in vigore per le donne, dalla libertà di poter guidare l’auto a quelle di poter assistere a eventi sportivi allo stadio o di poter entrare in un cinema o di arruolarsi.
Ma per Anna Muzychuk, e per tutte le persone che all’epoca la sostennero in questa sua scelta, non poté bastare.