DRAGHI? I POLITICI LO APPLAUDONO MA LO TEMONO

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IL COMMENTO DI BEPPE GHISOLFI NEL TG 4 DI QUESTA SERA SU TELECUPOLE. PROPRIO GHISOLFI UN MESE FA LANCIÒ LA PROPOSTA DI UN COMITATO Draghi PER GESTIRE I SOLDI DEL RECOVERY FOUND

Il meeting di Rimini in corso, il più importante evento politico e sociale di fine estate che prelude all’avvio delle attività autunnali nel nostro Paese, si è aperto con l’applauditissimo discorso di Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia fino al 2011 e Presidente della BCE fino alla prima parte di quest’anno, autore del quantitative easing che ha ridotto il costo del debito pubblico e permesso al settore bancario di dedicare credito alla liquidità delle imprese. Un intervento applauditissimo – dicevamo – dalla nostra classe politica e non potrebbe essere diversamente, considerata la preparazione media dei nostri rappresentanti nelle istituzioni che in molti casi neppure conoscono le materie e i settori a cui sono stati nominati.
Draghi, in buona sostanza, ha dichiarato che il debito è come la moneta: è buono se serve a finanziare gli investimenti produttivi, strategici e infrastrutturali e quelli per la formazione e il futuro dei giovani; è cattivo se, come purtroppo sta avvenendo, finisce con l’andare a coprire gli sprechi dei politici e i bonus che a tutti vanno tranne che alle imprese e alle persone davvero in difficoltà.
Gli esponenti di tutti i partiti elogiano quindi Draghi, ma allo stesso tempo lo temono perché sanno benissimo che con un governo guidato da lui la pacchia per lo finirebbe. Quindi tanti applausi a Draghi ma resti dove è.
Sono queste le amare riflessioni del banchiere scrittore Beppe Ghisolfi nella video intervista che andrà in onda questa sera su Telecupole nel TG 4 di Giulio Botto. Ghisolfi, esattamente un mese fa subito dopo il varo a Bruxelles del recovery found, propose che a gestire i relativi fondi europei emergenziali assegnati all’Italia fosse non il governo attualmente in carica ma un comitato istituzionale di garanzia e credibilità internazionale guidato appunto da Draghi.