E adesso finalmente buttiamo i popcorn e meritiamo di aver avuto ragione

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Dunque ci siamo, il Presidente Mattarella ha conferito l’incarico di formare il nuovo Governo a Conte che, da prassi, ha accettato con riserva comunicando che inizierà subito un primo giro di consultazioni e mettendo in campo la volontà di costruire una compagine capace di dare una svolta e un impulso al Paese.

Quello che si è realizzato nelle ultime ore, negli ultimi convulsi giorni è un atto di coraggio da parte delle forze politiche, che lo hanno reso possibile senza nascondere le differenze ma con la coscienza che una svolta netta era ed è assolutamente necessaria per riportare “in asse” il Paese con la sua storia, per ricollocarlo a pieno titolo nel consesso internazionale, per cercare di dare risposte alle esigenze che la morsa della crisi e della stagnazione rendono drammatiche.

Non sarà un cammino facile, l’esito non è scontato, ma era ed è l’unica strada percorribile oggi, l’unica possibile per fare uscire l’Italia da un vicolo cieco dove era stata portata dalla politica dell’odio e dell’intolleranza, della propaganda a sostituire l’azione politica e amministrativa.

Doveroso un grande grazie al Presidente Mattarella che pervicacemente ha riportato la crisi nata e annunciata dalle discoteche della riviera all’alveo imposto dalla Costituzione, alla centralità del Parlamento.

Da adesso è necessario che il lavoro sul programma di questo nuovo governo sia la priorità, con la consapevolezza che questo esecutivo nasce dall’incontro, inevitabile e logico, tra forze che hanno punti comuni, ma anche differenze e che si dovrà vederne lo sviluppo con lo spirito di vedere il bicchiere mezzo pieno.

Grande responsabilità ha il centrosinistra che finalmente ha buttato i popcorn e si è ripreso il ruolo che nel Paese gli compete, grande e non semplice il lavoro che lo aspetta, un lavoro che ha necessità di sostegno evitando ogni atteggiamento “purista” pronto a storcere il naso.

Non è, non sarà il migliore governo, ma senza dubbio può essere il miglior governo possibile oggi e da qui il centrosinistra deve ripartire per riconquistare credibilità e capacità di incidere realmente nella vita del Paese, nel suo sviluppo e nel suo avvenire.

Sono sei anni che noi lo diciamo, alla fine, lasciateci un minimo scatto di orgoglio, la storia, una volta tanto ci ha dato ragione; oggi il nostro sforzo non può che essere quello di meritarla e svilupparla questa ragione, con l’impegno e il lavoro, con il mettere in campo le migliori risorse che abbiamo.

A sei anni di distanza in fondo finalmente il centrosinistra ha smesso di restare ai margini del bosco, finalmente ci è entrato.