E’ di qualche giorno fa la notizia del rinvio dello sgombero dell’occupazione di viale del Caravaggio

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Una buona notizia che però non risolve il problema ma lo posticipa soltanto, magari in un futuro dove i soggetti politici che governano comune e Regione non avranno più bisogno di accreditarsi agli occhi dell’opinione pubblica.

L’ emergenza abitativa in Italia e in particolar modo a Roma è una questione che non si può risolvere se non scardinando tutto un sistema di poteri economici. Se si accetta la logica del risanamento dei bilanci ad ogni costo, per cui la regione Lazio, a targa PD, svende il patrimonio Ater grazie alla delibera regionale 410, se si accettano i vincoli del pareggio di bilancio imposti dall’unione europea e se si accetta nella logica del libero mercato che palazzinari e immobiliaristi possano speculare come e quando vogliono sulla pelle di chi ha bisogno di una casa, allora non si riuscirà a risolvere questa emergenza, perché questo sistema non è compatibile con la necessità di migliaia di pensionati, lavoratori, precari e disoccupati di avere accesso a un diritto fondamentale come quello della casa.

Per noi comunisti è assolutamente evidente che tra il diritto alla proprietà della signora Armellini (proprietaria di migliaia di immobili a Roma e che ha evaso circa 2 miliardi di euro) e il diritto di più di 100 nuclei familiari di avere una casa, staremo sempre e per sempre dalla parte degli occupanti.

Per tutti questi motivi non bisogna cantar vittoria ma rimanere all’erta, sapendo che l’unica vera soluzione per gli occupanti e per chiunque abbia bisogno di una casa è l’assegnazione di case popolari a chiunque ne abbia bisogno.
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