È un comune di 20.000 abitanti in provincia di Firenze

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Pontassieve che ha fatto una cosa molto importante: abbassare il prezzo dei prodotti per l’igiene femminile venduti nella farmacia comunale, visto che il Parlamento non ha ancora intenzione di farlo.
“I prodotti per il ciclo mestruale – ha spiegato la sindaca Monica Marini – sono, per ogni donna, un bene essenziale e necessario ma ingiustamente molto costoso. Il far gravare il loro costo interamente sulle donne, tassandoli come se fossero prodotti di consumo di cui si possa fare a meno, è espressione di una cultura che del ciclo mestruale parla poco e niente e, quando lo fa, spesso si nutre di toni derisori e, talvolta, addirittura denigratori. Quella stessa cultura che perpetra una differenza salariale tra uomini e donne, che pone ancora le donne di fronte alla scelta tra maternità e carriera e che ancora guarda alle differenze di genere come a giustificazioni per troppe discriminazioni.”
Sono cinque anni che con Possibile
chiediamo che questi prodotti vengano definiti essenziali, e conseguentemente l’IVA venga portata dal 22% al 4%.
Se il tema venisse affrontata con la stessa serietà con cui è stato affrontato a Pontassieve sarebbe un passo avanti non solo per le donne, ma per tutte e tutti noi.

Beatrice Brignone