ECCO COME RIDURRE DAVVERO L’INQUINAMENTO NELLE CITTÀ

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L’inquinamento è in aumento vertiginoso nel nostro Paese e a Piacenza la qualità dell’aria fa schifo. Il blocco della circolazione delle auto sembra servire a poco… e quindi? Cosa possiamo fare per ridurre davvero l’inquinamento nelle città?

Prima delle proposte devo fare una premessa. Mettiamoci in testa una cosa: non possiamo riuscirci senza fare qualche sacrificio. So che dirlo è impopolare e che qualcuno mi criticherà ferocemente, ma se non siamo disposti a fare qualche sacrificio restano solo chiacchiere e proposte utopistiche. Quando si parla di ambiente dobbiamo pensare non solo all’oggi, ma anche e soprattutto alle scelte che cambieranno il nostro futuro.

In estrema sintesi:

🟡 PISTE CICLABILI + TRASPORTI PUBBLICI PÙ EFFICIENTI + MOBILITÀ ALTERNATIVA
Aumentare le piste ciclabili è importante e va fatto, ma non tutte le città sono adatte. Ecco perché è indispensabile incentivare trasporti pubblici non inquinanti e più efficienti. Vanno promossi modelli di mobilità alternativi, il car sharing e l’uso di mezzi a zero emissioni per le consegne a domicilio (pensiamo a quanti pacchi Amazon girano ogni giorno o a quante volte ci facciamo consegnare la cena a casa).

🟡 RIDUZIONE DELLA VELOCITÀ IN AUTOSTRADA IN PROSSIMITÀ DELLA CITTÀ
Piacenza è circondata dalle autostrade più trafficate d’Italia. E’ provato che riducendo la velocità diminuiscono fortemente le emissioni in atmosfera. Già diversi paesi europei stanno sperimentando questa misura per ridurre l’inquinamento dovuto alle autostrade che transitano vicino ai centri urbani. Avviando una sperimentazione nei tratti di autostrada prossimi a Piacenza, si potrebbe ottenere una drastica riduzione dell’inquinamento soprattutto in città.

🟡 LOGISTICA SOSTENIBILE
Piacenza è un polo logistico importante, ma dobbiamo incentivare l’uso di camion a zero emissioni (per esempio ad idrogeno o elettrici alimentati con celle a combustibile) e a metano liquido. Da subito occorrono controlli severi sulle emissioni dei mezzi circolanti; si stima, infatti, che il 20% dei camion ecceda notevolmente i valori massimi consentiti dalle normative Ue per l’ossido di azoto.

🟡 UNO SCUDO DI PIANTE
Le piante assorbono anidride carbonica e le foglie filtrano i particolati dall’aria. Esiste una lista di arbusti e alberi più efficaci di altri nell’assorbire le emissioni da combustibili fossili.

🟡 UN PIANO DI INCENTIVI PER RINNOVARE GLI EDIFICI
Gli edifici costituiscono gran parte del problema. Tutte le misure ipotizzate sono vane se non miglioriamo la qualità degli edifici. Serve dunque un piano di incentivi che aiuti a ridurre il fabbisogno energetico di case e luoghi di lavoro, favorendo la ristrutturazione di edifici vecchi e la costruzione di edifici eco-sostenibili. Da subito occorre avviare un censimento delle caldaie e incentivarne il rinnovo. Il teleriscaldamento, che già esiste a Piacenza, va poi esteso alle altre città.

🟡 INTERNET DELLE COSE (IOT) E TECNOLOGIA
I sensori e l’analisi dei dati possono aiutarci tantissimo a ridurre gli sprechi energetici e di conseguenza l’inquinamento.

🟡 SENSIBILIZZARE I BAMBINI
L’educazione ambientale è una scommessa sul futuro. La mia generazione ha avuto più possibilità, rispetto alle precedenti, di comprendere la minaccia dell’inquinamento. I nostri figli quando si lavano i denti chiudono l’acqua per non sprecarla. Investiamo su di loro perché sappiano prendersi cura del loro pianeta meglio di quanto abbiamo fatto noi.

Alcune di queste cose le può fare solo il Governo centrale, altre la Regione, altre ancora i singoli comuni. Non voglio annoiarvi con un post lungo ed articolato, so che siamo su Facebook, ma ho letto numerosi studi e abbiamo esempi di città che hanno ridotto l’inquinamento investendo in modo lungimirante. Basta prendere spunto da chi ci sta riuscendo, per iniziare.

Un’ultima cosa. Le tematiche ambientali dovrebbero metterci tutti d’accordo. PD, Lega, Verdi, sinistra radicale, destra sovranista… Non possiamo far diventare questi argomenti oggetto di “tifo da stadio”. Piuttosto sediamoci ad un tavolo e iniziamo a fare cose concrete, partendo dai punti dove siamo tutti d’accordo. Ma iniziamo subito a fare.

Katia Tarasconi