Elettrico e fotovoltaico per contrastare i cambiamenti climatici

0
60

«In materia ambientale il Piemonte è una Regione virtuosa»: lo ha affermato martedì 28 gennaio nell’aula del Consiglio regionale l’assessore all’Ambiente della Giunta, Matteo Marnati, in occasione della seduta dedicata al cambiamento climatico.

«Da alcuni interventi sentiti in Aula – ha detto Marnati – sembra che in questo campo stiamo collassando, ma non è così. Siamo sul podio per le rinnovabili, sull’uso degli incentivi e in quasi tutti i settori». «Mi chiedo – ha aggiunto – cosa comporti il riconoscimento dell’emergenza climatica: in Piemonte non esiste uno stato di pericolosità immediata, e per il processo di transizione per l’abbattimento delle sostanza climalteranti servono almeno dieci o venti anni».

«Rafforzare l’elettrico e il fotovoltaico, costruendo nuovi invasi montani e nuove centrali idroelettriche, oltre ad accelerare sulla Tav Torino-Lione»: questa la ricetta dell’assessore Marnati, perché la Regione faccia la sua parte nella lotta al cambiamento climatico. «I nuovi invasi – ha rimarcato Marnati – avrebbero anche un risvolto di richiamo turistico, mentre il completamento della Tav permetterebbe al Piemonte una grande opportunità di sviluppo nel campo della logistica». «Il clima – detto l’assessore – è un problema mondiale, ma in Piemonte c’è in più un problema orografico, perché la chiusura delle montagne impedisce la dispersione degli inquinanti». «Il grande sacrificio che chiediamo ai cittadini bloccando il traffico – ha rimarcato – non dà risultati. Abbiamo quindi spostato l’attenzione sulle biomasse, perché abbiamo scoperto che ci sono frodi e in particolare vengono venduti pellet che contengono materiali inquinanti anziché derivati del legno».

In materia di New Green Deal, il pacchetto di investimenti previsti dall’Ue per contrastare il cambiamento climatico e l’inquinamento, l’assessore all’Ambiente del Piemonte raccomanda cautela. «Dalle voci che girano – ha detto in proposito Marnati – risulterebbe che in realtà non ci sono fondi freschi, ma ci sarebbe uno studio per finalizzare l’uso dei fondi europei che già vengono dati alle Regioni, che sono circa un miliardo di euro. Sarei quindi molto prudente nello sventolare la vittoria, perché se fosse così in Piemonte arriverebbero dieci milioni di euro all’anno. E obiettivamente con una somma del genere la transizione energetica delle imprese si fa, perché tutto fa, ma non si cambia il mondo. Sarei quindi molto cauto, in attesa di avere informazioni più precise».

«Il punto invece – ha aggiunto – è quello di aprire un tavolo con la Commissione europea per avere dei fondi extra per il bacino padano, visto che l’inquinamento è un problema che riguarda principalmente noi. Mentre a breve avvieremo il nuovo piano strategico da 180 milioni. Direi – ha concluso – che sui temi ambientali il Piemonte è sul pezzo, e la nostra amministrazione è al lavoro per creare la politica di collegamento che con i nostri predecessori è stata carente».