Emilia-Romagna. La Lega ha un’idea

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Perché non scegliamo un posto simbolico per chiudere la campagna elettorale? Un qualcosa che ci rappresenti, ecco. Un simbolo delle nostre idee, del nostro pensiero. Del nostro modo di fare politica.

Ovviamente, in men che non si dica la scelta ricade su solito posto: Bibbiano. Perché in fondo nella strumentalizzazione di quella città sta il vero “io” politico del Carroccio. Allora i leghisti, contenti per la bella trovata, si sono organizzati e sono andati baldanzosi in questura a chiedere la piazza per giovedì 23 gennaio. Già pregustavano il circo mediatico quando, arrivati lì, hanno ricevuto una bella la sorpresa: piazza già prenotata. Panico, rabbia. Chi ha osato avere prima di noi l’idea di prendersi Bibbiano?

Ecco. Pensate alla faccia che devono aver fatto quando hanno scoperto che sono state le sardine. Già, proprio loro. E addirittura con due settimane di anticipo. Perché questi ragazzi, che sono svegli, avevano già capito che la Lega avrebbe voluto spremere, ancora una volta, Bibbiano. Allora hanno giocato d’anticipo: piazza presa. Chi prima arriva meglio alloggia.

Ora, proprio ora, la Lega sta tirando su un polverone incredibile. Con avvocati e polemiche. E per adesso non possiamo ancora essere certi dell’esito dell’assegnazione (anzi). Ma di una cosa, invece, possiamo essere certi: che le sardine ci hanno anche oggi insegnato come si combatte la Lega. Senza insulti, senza offese.

Ma “demolendo” le loro strumentalizzazioni giocando d’anticipo. E facendoli, proverbialmente, diventare verdi dalla rabbia.

Leonardo Cecchi