Energia dal mare, Italia in pole position in Europa

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Come uscire dalla grave crisi indotta dalla pandemia e rilanciare la crescita globale è il rebus che assilla i Governi di tutto il mondo. Esperti e analisti ci dicono che saranno green economy e circular economy i fattori trainanti del nuovo modello di sviluppo. E, ovviamente, la decarbonizzazione, grazie al potenziamento delle fonti rinnovabili, sarà il propulsore principale della nuova era sostenibile. In tal prospettiva, assumono particolare significato i dati relativi al trend d’incremento delle diverse fonti rinnovabili, non ultima l’energia prodotta dal mare. In questo settore, l’Italia può vantare ottimi risultati. Con circa 5 milioni di euro l’anno, infatti, il Belpaese è al primo posto tra i Paesi mediterranei e al secondo in tutta Europa, preceduta solo dall Regno Unito, per finanziamenti pubblici destinati agli impianti che producono elettricità dal moto ondoso o dalle maree. Lo conferma il primo rapporto del progetto europeo OceanSET 2020, che ha analizzato investimenti e sviluppo tecnologico di 11 Paesi europei. Per l’Italia i dati sono stati raccolti da ENEA.

Le aree del Mediterraneo con il più alto potenziale di energia dalle onde – spiega il report – sono le coste occidentali della Sardegna e della Corsica, ma anche il Canale di Sicilia e le aree costiere di Algeria e Tunisia. In particolare, l’energia dalle maree può essere ‘estratta’ principalmente nello Stretto di Messina, dove la produzione potrebbe toccare i 125 GW/h l’anno – una quantità sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico della città di Messina.
Il dato più confortante messo in luce dal rapporto è che l’Italia si posizione come il Paese più avanzato del bacino mediterraneo per ricerca e sviluppo di dispositivi tecnologici. Non a caso, nella Penisola sono in funzione siti di prova a Pantelleria, Reggio Calabria, Napoli e in Adriatico.
Secondo “Ocean SET 2020”, inoltre, gli stanziamenti pubblici degli 11 Paesi europei presi in esame sono stati complessivamente pari a 26,3 milioni di euro, ma solo 6 Paesi hanno adottato politiche specifiche per lo sfruttamento dell’energia di maree e moto ondoso a fini energetici (oltre l’Italia, Francia, Irlanda, Portogallo, Regno Unito e Spagna). In totale, sono stati finanziati 79 progetti di ricerca, di cui 57 per l’energia dalle onde e 22 dalle maree. Cinque i prototipi più promettenti nel nostro Paese, di cui 4 per le onde e 1 per le maree. A livello europeo, invece, risultano promettenti 11 progetti (7 per l’energia dal mare e 4 dalle maree) più promettenti, avendo raggiunto un livello molto avanzato di sviluppo tecnologico e creando 200 nuovi posti di lavoro. Sotto questo punto di vista, ricordiamo che i sistemi per l’estrazione di energia dalle maree utilizzano principalmente come dispositivo meccanico la turbina ad asse orizzontale, mentre per le onde non esiste un sistema predominante. Le sperimentazioni spaziano da impianti a punti galleggianti fino a quelli a colonna d’acqua oscillante.