Era diventato una presenza familiare

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Popolare, ironico, determinato.
Un socialista che il fascismo aveva provato a tacitare per venti anni.
Un perno delle istituzioni capace di trasmettere la sensazione che il cittadino non fosse mai e poi mai solo e indifeso.
Ha attraversato gli anni drammatici del terrorismo, i giorni terribili del terremoto dell’Irpinia, la pesante sconfitta della scala mobile, primo vero ripiegamento del movimento operaio.
Lo ricordiamo a telefono con Alfredino in quella che fu un’onda emotiva che sconvolse il paese, quando la vita entro’ per la prima volta in diretta nelle case degli italiani.
Lo ricordiamo nella denuncia del ritardo della ricostruzione del Belice, dove si addensavano le ombre decennali di corruzione e inefficienza.
Lo ricordiamo esultante ai mondiali del 1982, incarnando la gioia incontenibile di un popolo intero che non ne poteva più di sconfitte calcistiche.
Un partigiano come Presidente.
Trent’anni senza Sandro Pertini.