Era tutto prevedibile

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La drammatica situazione sanitaria attuale dovuta al COVID19 era prevedibile. Troppo spesso si sente parlare con orgoglio del “Sistema Liguria”: il Sistema Liguria è ed è sempre stato un fallimento.
GENOVA – Nel momento in cui il COVID19 sembrava aver dato tregua, non è stato fatto nulla per potenziare il sistema sanitario ligure e genovese né per esortare seriamente la cittadinanza ad evitare comportamenti a rischio. Anzi, è stata minimizzata la gravità della situazione preferendo l’economia alla salute pubblica. Proprio ora l’ospedale Villa Scassi, l’unico punto ospedaliero che copre la Valpolcevera e Sampierdarena (zone rosse per altissima incidenza di contagio), è ormai vicino al collasso.
L’opposizione chiede posti negli alberghi per i positivi (come con l’allestimento della nave da parte di Toti, sempre soldi ai privati!) mentre all’ospedale Galliera c’è un intero padiglione, il padiglione C, perfettamente allestito da anni tenuto VUOTO. Non si è pensato nemmeno a fare immediatamente assunzioni di personale sanitario tramite concorso: addirittura Asl 3 cerca personale a partita iva o a progetto.
Il Partito Comunista Italiano genovese ha denunciato già prima della pandemia e durante la prima ondata che questa regione non ha nessun piano per la sanità che non sia il ricorso a enti privati. Basti pensare ai CUP pubblici chiusi in favore del Cup telefonico privato (Liguria Digitale), con attese infinite per visite, esami e persino interventi chirurgici che ora, con la seconda ondata, vengono nuovamente rimandati.
È agli occhi di tutti il fatto che il cosiddetto “Sistema Liguria” sia un fallimento assoluto per i cittadini e che si debbano prendere provvedimenti immediati. In questi mesi si sarebbero dovuti aprire e potenziare ospedali come il Gallino di Pontedecimo, invece persino il punto di primo soccorso continua a rimanere chiuso. Come mai, alle 9 del mattino, Villa Scassi ha 111 pazienti solo in Obi? Stanno per chiudere anche l’ospedale Micone di Sestri per adibirlo al COVID19.
Sempre più isolamento, sempre più sovraccarico, ma sempre meno strutture e personale. Bisogna assumere personale sanitario a tempo indeterminato tramite bandi urgenti. Oltre ad altre chiusure per recuperare personale, non vorremmo di nuovo sentire e vedere diritti basilari come ferie e riposi bloccati per una negligenza voluta da chi era e tuttora è al governo della regione e del comune genovese, ma anche da un’opposizione che in Regione sembra essersi scordata del vero problema: la mancanza di un piano sanitario e occupazionale serio che pur succedendosi giunte diverse manca da decenni in questa regione.
Partito Comunista Italiano Federazione di Genova