Evasione e corruzione due facce sporche della stessa moneta

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L’evasione e la corruzione, il male oscuro della società, rappresentano le due facce sporche della stessa “moneta”. L’evasione fiscale è aumentata sempre più nel corso degli anni, passando da una evasione di circa 107 miliardi di euro nel 2015 a 109 miliardi di euro nell’anno successivo. Soldi rubati alla collettività e con un prezzo esoso da pagare in termini di servizi più efficienti, in qualità ma anche in quantità, e inoltre ad una mancata riduzione delle tasse a favore di tutti quei cittadini onesti che non si sottraggono alle richieste dell’erario. La sua capillarità è diventata un vero problema sociale, un cancro che affonda le radici in ognuno di noi alterandone e stravolgendone il concetto di moralità, e il senso civico di appartenenza e di solidarietà. L’egoismo presente nei comportamenti umani insieme alla cupidigia e all’individualismo più esasperato attanagliano l’uomo e lo legano sempre più ai beni materiali. Spesso le classi imprenditoriali che dovrebbero rappresentare gli interessi e le fondamenta di crescita economica per una nazione fanno di tutto pur di frodare il fisco, tenendo la residenza fuori dall’Italia, mantenendo la sede legale delle imprese in altri paesi europei, la sede fiscale in altri ancora, e nello stesso tempo trasferendo la produzione industriale in paesi con manodopera a più basso costo, tutto a discapito dei lavoratori italiani e dei tanti giovani tesi alla vana ricerca di un lavoro e a cui viene negato il futuro. Basterebbe che la politica, invece di strombazzare a destra e a manca terapie miracolose per la risoluzione definitiva di questa piaga sociale, attuasse finalmente riforme davvero efficaci in grado di contrastare l’evasione in tutte le sue componenti, “economia sommersa” e “riciclaggio”, che si potrebbe porre la parola fine a questo sistema perverso che incoraggia e continua a privilegiare furbi e malavitosi. La giustizia cardine portante di tutte le società civili, che dovrebbe racchiudere in se i valori di equità e eguaglianza sembra non albergare più nello stato di diritto della società italiana, assumendo per i politici modalità e aspettative diverse con il semplice mutare delle posizioni, delle appartenenze e dei comportamenti , ricalcando per certi versi la natura che con il variare delle stagioni riesce ad assumere colori e tonalità cangianti secondo le condizioni climatiche del momento. Il tornado “Rensusconi” pericolosissimo per i suoi cambiamenti repentini, anche se con forza 4%, investe, con il suo nucleo principale e i vortici che lo accompagnano, la capitale, rischiando di provocare macerie in un governo alle prese con prescrizione e riforma del processo penale. Certo se la giustizia divina fosse intesa come quella degli uomini e in particolare dei politici, si assisterebbe ad una nuova apocalisse e mai e poi mai si arriverebbe ad una cosiddetta giustizia giusta dove ad essere condannati sarebbero finalmente i rei, colpevoli dei loro delitti e delle loro malefatte. Questa ultima, si che rappresenta la vera GIUSTIZIA! Non di certo quella che ci viene propagandata quotidianamente dalla politica sotto le diverse bandiere ideologiche o a favore di ristretti gruppi di appartenenza, in una falsa contrapposizione tra “garantisti” (dei colpevoli) e “giustizialisti” (garanti delle vittime), spesso da parte dei primi a copertura di interessi privati e richiamanti falsi moralismi che esulano totalmente da qualsiasi norma giuridica. Bisognerà almeno provarci, (nonostante le diavolerie del cazzaro di Rignano sull’Arno); per tentare di intraprendere una svolta idonea a garantire un processo con tempi certi e senza alcuna prescrizione che la parte sana del paese da anni aspetta. E per ricordare le parole di Falcone “le idee continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini giusti”, speranzosi aspetteremo il giorno del diluvio universale in cui finalmente GIUSTIZIA sarà fatta                                                                                                                                .  (Paolo Caruso)