Ex Ilva, ArcelorMittal mette in cassa integrazione 130 lavoratori a Genova

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Foto Renato Ingenito/LaPresse08-11-2018 Taranto, ItaliaCronacaTaranto, fine di un'era: l'insegna di ArcelorMittal sostituisce quella IlvaNella foto: la nuova insegna ArcelorMittal

GENOVA – Non c’e’ tregua per i lavoratori di ArcelorMittal. Il giorno dopo l’accordo tra la multinazionale dell’acciaio e il governo italiano che ha stoppato la causa civile e la rescissione del contratto, l’azienda comunica di aver aperto la procedura per mettere in cassa integrazione a zero ore 130 lavoratori dello stabilimento di Cornigliano, a Genova.

Nel dettaglio, si tratta di 32 tra quadri e impiegati, 14 intermedi e 84 operai. Le persone interessate dovranno stare a casa per 13 settimane, a partire dal 30 marzo, eventualmente anche a rotazione. L’azienda incontrerà il prossimo 13 marzo, alle 10.30, i sindacati che, nel frattempo, stanno gia’ decidendo come muoversi e si riuniranno in assemblea nei prossimi giorni. La decisione, spiega Mittal, “è scaturita dal permanere delle criticita’ di mercato e dall’insufficienza della domanda di acciaio, nonostante le iniziative gestionali, industriali e le strategie di marketing poste in campo, funzionali all’acquisizione di ulteriori quote di mercato”.

Nello stabilimento di Genova, al momento, lavorano 1.013 persone, tra cui sei dirigenti, 222 tra quadri e impiegati, 105 intermedi e 680 operai. In particolare, prosegue l’azienda, “la cause che inducono alla richiesta di intervento dell’ammortizzatore sono riconducibili al progressivo deteriorarsi degli indicatori del mercato manifatturiero, che ha determinato negli operatori economici scelte di investimento inferiori ai livelli medi attesi, con conseguente calo degli ordini”.

Duro il commento di Alessandro Vella, segretario generale Fim Cisl Liguria: “Abbiamo assistito, senza nessun coinvolgimento da parte del Governo, ad una trattativa i cui contenuti sono noti solo attraverso gli organi stampa. Un accordo dai contorni non chiari – lo abbiamo sottoscritto con un documento comune insieme a Cgil, Cisl e Uil – le cui ricadute occupazionali e industriali stravolgono l’accordo del 6 Settembre del 2018. Accordo sottoscritto da azienda, sindacato e governo Conte1. Un accordo che garantiva l’occupazione senza nessun esubero e con esso la sostenibilità ambientale e industriale”. E ancora sulla cassa integrazione spiega: “E’ una follia. Il lavoro e la siderurgia sono strategiche per questo paese e se qualcuno pensa di cancellarle con un colpo di spugna per qualche voto in più sbaglia” conclude Vella.