Facciamo chiarezza

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Negli ultimi giorni, diverse associazioni LGBT+ hanno preso posizione sull’andamento dei lavori parlamentari sulla proposta di legge contro misoginia e omolesbobitransfobia, ed in particolare sulla mediazione raggiunta con alcuni settori di Forza Italia sulla riformulazione dell’emendamento Costa.

Il Partito democratico ascolta con attenzione queste voci e la preoccupazione che esprimono, nello spirito di collaborazione e reciproco rispetto che da sempre caratterizza il suo rapporto con il movimento.

Un movimento che, come spesso ripeto, non può che essere e rimanere avanguardia rispetto ad una politica che, però, deve avere “il coraggio di avere coraggio” per prendere le decisioni necessarie a proteggere e migliorare la vita dei cittadini. L’autonomia dei rispettivi ruoli è un valore non importante, ma vitale. Da preservare, nel confronto aperto, costante.

Ma l’intesa sulla riformulazione del testo Costa, la mediazione che abbiamo messo in atto, si è resa necessaria per proteggere la legge dai molti voti segreti che ci saranno in Aula, consolidando la maggioranza e allargando il campo dei parlamentari disponibili a sostenere la legge: non certo per svuotarla o, peggio ancora, per gratificare i molti oscurantisti che purtroppo siedono in Parlamento. Il Partito democratico, a partire dal relatore Zan, ha lavorato per limitare al minimo le modifiche, infatti il testo approvato offre solide garanzie di protezione poiché ribadisce semplicemente la libertà di opinione previste dalla nostra Costituzione.

Questa, infatti, non è una legge contro la libertà di espressione, ma una legge che serve a riconoscere e tutelare la dignità delle persone.

Il nostro Segretario, fin dal suo insediamento, ha più e più volte ricordato la necessità e l’urgenza di approvare questa legge. Come responsabile del Dipartimento Diritti, ribadisco che – superato questo difficile passaggio – essa può e deve essere approvata senza ulteriori modifiche.

La mia speranza è che la data del 3 agosto per l’arrivo delle legge in aula alla Camera, sia rispettata, così da poterla recepite in via definitiva al senato senza modifiche, evitando così le tre letture.

Il Partito democratico crede in questa legge, ha sostenuto Alessandro Zan nel lungo e complesso lavoro di preparazione del testo e continua a sostenerlo in queste ore.

Non ci tiriamo indietro.
Né lo faremo mai. Perché prima di ogni cosa vengono le persone.

Monica Cirinnà