Facebook non è più “gratis”: ecco il perché della decisione che ha spiazzato gli utenti

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Un cambiamento accompagnato da messaggi di rassicurazioni decisi: Facebook non diventerà a pagamento, assicurano dalle parti di Zuckerberg, né ora né mai. Perché, allora, eliminare quella rassicurazione, per quanto di facciata? Negli ultimi turbolenti due e mezzo, è stata oggetto di richieste di chiarimenti da parte delle autorità di mezzo mondo. Se Facebook si professa gratuito, come fa a incassare 55 miliardi di dollari l’anno? “Vendiamo pubblicità” era stata la risposta. Insufficiente, a quanto pare, visto l’intervento successivo necessario anche per venire incontro alle perplessità dei regolatori.

Il concetto di gratuità di questa e delle altre piattaforme è ormai decisamente aleatorio: quando ci iscriviamo a Facebook non dobbiamo mettere mano al portafoglio e non sono previsti pagamenti per sbloccare funzioni aggiuntive durante l’utilizzo, mai. Ma è anche vero che i nostri dati hanno un valore su cui si basa la quasi totalità del modello di business dei colossi digitali. Lo scorso dicembre il Garante italiano della Concorrenza spiegava come sulla pagina del social che accoglie gli iscritti sarebbe stato necessario “un adeguato immediato richiamo all’attività di acquisizione e utilizzo dei dati degli utenti a fini commerciali”.

E così a Menlo Park hanno deciso di evitare equivoci sul fatto che agli utenti non viene richiesta alcuna forma di pagamento. E tra due anni e quattro mesi saranno più tutelati nei confronti della direttiva europea 770 del 2019 che intima al social di spiegare in modo chiaro sulle sue pagine perché non addebita alcun costo. Non manca chi sostiene che l’eliminazione della gratuità possa portare a un certo punto a offrire su abbonamento l’accesso al alcune parti di sito e app.                                                                                     fonte  https://www.ilparagone.it/