Fase 2, allarme dei tatuatori: “Riapriamo anche noi ma attenti ai tatuaggi fatti in casa”

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Riaprono gli studi di tatuaggi, ma non senza difficoltà. “Fino all’ultimo norme poche chiare, in dubbio la stessa riapertura dell’attività di tutta la categoria, in quanto nelle disposizioni governative non si parlava di tatuatori nello specifico, ma in generale di servizi alla persona. Poi, dietro nostre istanze, è arrivato finalmente l’inserimento esplicito e il via libera in alcune regioni, tra cui il Lazio”. A dirlo all’Adnkronos Paolo Core, proprietario di due studi di tatuaggi a Roma (Core Latino e del Korpus Domini) e fondatore dell’Associazionetatuatori.it che dal 2000 si batte per i diritti dei tatuatori in Italia.
Tatuaggi, è allarme fai da te

“Assurdo, perché noi siamo tra i professionisti – spiega Core – che da sempre lavorano nella massima sicurezza con tutta l’attenzione possibile a norme igienico-sanitarie per evitare infezioni. Ora qualche precauzione in più ma l’unica vera novità sarà la visiera in plexiglass per il tatuatore e mascherine, camici e guanti usa e getta per i clienti, perché le distanze tra loro, anche per questioni di privacy, erano già garantite prima. L’agenda degli appuntamenti sarà organizzata in maniera tale che non entri più di una persona per volta nei locali e in orari prestabiliti”. E almeno all’inizio saranno gestite le prenotazioni sospese dal lockdown. I dispositivi di sicurezza messi a disposizione per i clienti stanno creando qualche difficoltà.
Il tatuaggio del Covid-19? “Una richiesta macabra”