Fase 2, Coldiretti: “Manca manodopera straniera, frutta a rischio”

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Per gli agricoltori italiani, “al danno si aggiunge la beffa di essere costretti a lasciare i già scarsi raccolti nei campi per la mancanza di manodopera a seguito della pandemia Covid 19 che ha portato alla chiusura delle frontiere ai lavoratori stranieri che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale in agricoltura per poi tornare nel proprio Paese”. A evidenziarlo è la Coldiretti.

Per questo, aggiunge l’associazione degli imprenditori agricoli, “si attende l’annunciata apertura dei confini il 3 giugno ma serve anche subito una radicale semplificazione del voucher ‘agricolo’ che possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università e molte attività economiche sono rallentate e tanti lavoratori sono in cassa integrazione”.

Con la carenza di manodopera straniera, “il rischio è che ci possa essere” sui banchi dei mercati “una ridotta disponibilità di frutta nazionale che provochi un deciso aumento delle importazioni dall’estero da spacciare come Made in Italy”. Per questo, di fronte al pericolo dell’inganno, la Coldiretti consiglia di “verificare su cartellini ed etichette obbligatori per legge l’origine nazionale, di preferire le produzioni locali che non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto garantiscono maggiore freschezza”.

La Coldiretti esorta perciò a “privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori, nei mercati di campagna amica e nei punti vendita specializzati anche della grande distribuzione dove è più facile individuare l’origine e la genuinità dei prodotti”. L’Italia, riferisce, è “il primo produttore Ue di gran parte di verdure e ortaggi tipici della dieta mediterranea come pomodori, melanzane, carciofi, cicoria fresca, indivie, sedano e finocchi”. E anche per quanto riguarda la frutta, ricorda ancora Coldiretti, l’Italia primeggia in molte produzioni importanti: dalle mele e pere fresche, dalle ciliegie alle uve da tavola, dai kiwi alle nocciole fino alle castagne.

La Penisola risulta poi il secondo produttore dell’Unione Europea di lattughe, cavolfiori e broccoli, spinaci, zucchine, aglio, ceci, lenticchie e altri legumi freschi. È altresì seconda per la produzione di pesche, nettarine, meloni, limoni, arance, clementine, fragole (coltivate in serra), mandorle e castagne. Infine, l’Italia, conclude la Coldiretti, detiene il terzo posto in Europa per quanto riguarda asparagi, ravanelli, peperoni e peperoncini, fagioli freschi, angurie, fichi, prugne e olive da tavola, secondo la Fondazione Edison.