FASE NUOVA, PENSIERI NUOVI

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Quando, nei giorni scorsi, Mara Carfagna mi ha telefonato per invitarmi a una cena con altri parlamentari forzisti, non ci ho pensato neanche un attimo: “Certo che vengo”, le ho risposto. Le ho risposto come avrei risposto a qualsiasi altro dirigente di Forza Italia. Credo nel confronto e credo che qualsiasi gruppo di lavoro, politico o meno che sia, per funzionare al meglio richieda un sapiente intreccio tra rapporti professionali e rapporti umani. Una cena per discutere di politica, una cena per conoscersi meglio: che male c’è? Perciò stamattina sono strasecolato nel leggere i giornali. Una normale cena tra colleghi, una cena largamente annunciata a cui hanno partecipato una cinquantina di persone è stata raccontata come un’adunanza sediziosa, una congrega carbonara riunita per ordire oscuri piani sovversivi. Niente di più falso. È tutto chiaro, è tutto alla luce del sole.
Il quadro politico è improvvisamente cambiato. L’onanismo “sovranista” ha fallito in Europa così come in Italia. Per una serie di circostanze, di errori e di interessi, Matteo Salvini non è più il dominus, le sinistre si compattano, cominciano le grandi manovre di occupazione del centro. Il centro del centrosinistra, il centro del centrodestra. Inizia così una fase nuova, e una fase nuova richiede pensieri nuovi. Cosa c’è di strano se, come mille volte prima è capitato in questo e in tutti i partiti, un gruppo di parlamentari si riunisce per discutere dei nuovi scenari che si aprono di fronte agli occhi di ciascuno?
“Non moriremo salviniani, né renziani. Moriremo berlusconiani”, ha detto Mara Carfagna. E non era un modo di dire. Era un modo d’essere. Un un modo per escludere una volta per tutte due foschi ed inverosimili scenari. Ma era anche un modo per rivendicare con orgoglio una cultura e una politica. Quella cultura e quella politica liberali, realiste ed atlantiste di cui mai come oggi si avverte il bisogno. Si avverte, oggi più che mai, il bisogno di Politica. Di una sana, responsabile ed efficace politica. Una politica di centrodestra. Un centrodestra autorevole.
Normale che in un partito storicamente collocato laddove molti apprendisti stregoni si affannano oggi a comparire si discuta, e si discuta di queste cose. Farlo durante una cena, poi, è meglio che farlo davanti a un caffè.