FICCANTI ANCHE IN EMERGENZA

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Situazione disagiata per il team femminile che ha dovuto fare a meno di Camilla Argüelles (impegnata in Canada con ITTF Challenge Plus, North American Open), con la N. 1 Chiara Colantoni sempre più dilaniata dai malesseri alla spalla (che la costringeranno ad abbandonare i campi per un po’) e dell’influenzato tecnico Eliseo Litterio. Fa le sue veci il capitano Giulia Cavalli, anch’ella in precarie condizioni di salute perché debilitata dalla febbre. L’atleta magiostrina dopo un po’ di riflessioni, decide che il nuovo innesto Gaia Smargiassi (proveniente dalla A2) eviti di giocarsela con le due italiane Michela Merenda e Sabrina Moretti. E soprattutto che non disputi l’eventuale sesta partita perché la pressione potrebbe giocarle brutti scherzi. Con le gerarchie sovvertite, l’emiliana passa n. 3 mentre Gaia apre le “ostilità” con la navigata Kisztina Nagy. I progressi mostrati dall’atleta abruzzese saltano agli occhi nel singolo d’esordio dove la magiara si impone in tre set ma i punti totali di differenza sono appena otto.

Con la spalla sempre più tormentata e la mente proiettata a mercoledì, quando dovrà discutere la tesi di laurea in Scienze Motorie, Chiara Colantoni riesce comunque ad avere ragione di Sabrina Moretti in quattro set.

In maniera autoritaria, nonostante tutto, Giulia chiude a suo favore il primo ciclo di incontri a discapito di Michela Merenda.

L’allungo locale si compie grazie a Chiara che riesce a contenere la furia agonistica di Nagy, superata in tre parziali.

In passato Gaia era riuscita ad imporsi su Merenda, ma stavolta, complice anche l’eccessiva tensione, consente all’avversaria di riaprire l’incontro.

Infine, la maturità agonistica di Giulia è tale da realizzare la seconda doppietta consecutiva grazie ad una gara accorta conclusasi col minimo indispensabile.

In panchina ha supportato le sue compagne Ana Brzan, anche lei purtroppo in non perfette condizioni fisiche

LE DICHIARAZIONI

Giulia Cavalli: “Non è stato affatto semplice. E questo lo sapevo già dal prepartita. Chiara va avanti col suo problema, io sono influenzata, Gaia al suo esordio stagionale nella massima serie. Mi sono trasformata in numero 3 perché avevamo paura che si arrivasse al punto che poi si è avverato. Era infatti abbastanza probabile che Crizstina Nagy potesse ottenere due punti, però Chiara è stata brava nel contrastarla. Insomma, seppur in condizioni precarie sia io, sia Chiara dovevamo prendere in mano la situazione. Ho fatto il compitino, senza strafare, però abbiamo portato a casa la vittoria, il risultato che ci interessava. Era impensabile poter perdere punti in questa circostanza. Dopo lo sforzo sovraumano della scorsa giornata che ci ha consentito di piazzarci terze solitarie, perdere punti oggi sarebbe stato un passo indietro”.

Chiara Colantoni: “Per fortuna è andata bene anche stavolta. Avevo un po’ di paura perché la spalla continua a tormentarmi in maniera sempre più invasiva. Sono dispiaciuta per questo stop forzato di due mesi, perché mi mancherà giocare e non potrò partecipare alla Coppa Italia. Però l’importante era qualificarsi e poi non farò mancare il mio sostegno morale, cerco di rimettermi in forma per il campionato, molto più importante. D’altronde se non mi riposo ora rischio di compromettere tutto. Quanto alle mie compagne, Giulia l’ho vista bene nonostante fosse febbricitante, sappiamo che possiamo contare su di lei, il suo apporto è determinante. Gaia l’ho vista migliorata nell’atteggiamento e nella visione della partita. Avrebbe potuto giocare un po’ meglio ma è stata comunque d’aiuto, vista la sua età ha notevoli margini di crescita ed è giusto che venga a giocare con noi”.

Gaia Smargiassi: “Sono soddisfatta della mia prestazione, anche il mio presidente lo è e questo mi rincuora. Contro la Nagy mi sono espressa bene, il divario è stato minimo se si guardano i parziali e di meglio non avrei potuto fare. Contro la Merenda invece si: mi sono trovata molto in difficolta nella ricezione del suo servizio. Anche i miei, il più delle volte erano efficaci. Giulia e Chiara sono delle compagne straordinarie, non fanno mai mancare il loro incitamento e io contraccambio volentieri. Quanto ai consigli elargiti mi dicevano di stare tranquilla, concentrata, di rimettere sempre la pallina in campo perché le avversarie erano comunque esperte e di sicuro vantano una militanza ben superiore rispetto ai miei appena otto anni di impatto con la disciplina”.