Fico: “Revoca concessioni? Favorevole, con un piano preciso che riesca a supportarne la gestione”

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“Io sono per la revoca” della concessione ad Aspi, “con un piano preciso che riesca a supportarne la gestione”. E’ la posizione del presidente della Camera Roberto Fico, evidenziata in un’intervista a Repubblica.
“Mi interessa però affermare un principio dopo la tragedia del ponte Morandi: è finito il tempo in cui può succedere un disastro e chi ha la concessione di un bene pubblico pensa di farla franca, perché si sente proprietario di quel bene – osserva – i beni pubblici vengono affidati, chi sbaglia, va via.
Non c’è ricco o potente che tenga”.
In merito alla decisione della Consulta sui decreti sicurezza, Fico osserva che questi “sono una risposta sbagliata a un problema reale, ed è stato sbagliato il metodo. La Consulta è intervenuta su un problema che era sotto gli occhi di tutti.
Il Parlamento deve avere il coraggio, la forza e la capacità di dare risposte prima che arrivino i giudici; a settembre, bisogna cambiare a partire dagli Sprar, che erano un fiore all’occhiello del sistema di accoglienza. E dobbiamo entrare nell’ottica di flussi controllati di persone che – in sicurezza – possano integrarsi”.
Sull’Egitto e la vicenda Regeni avverte quindi: “Aspetto ancora una reazione forte, ma soprattutto chiedo un’analisi reale di quel che accadde. La verità non è dovuta solo ai genitori di Giulio, ma allo Stato italiano. Noi dobbiamo capire quale sia la strada adeguata per ottenere la verità. E se una strategia non funziona, va cambiata”; ma “a questo punto io affronterei la legge sull’embargo che è troppo blanda, bisogna inserire altri Stati. Tra cui l’Egitto. Poi bisogna riflettere sulla nostra industria bellica”.
Sul Recovery Fund, invece, “dobbiamo portare a casa il risultato senza scendere sotto i 750 miliardi, accelerare sulla nostra capacità di progettazione per essere ancora più credibili; per la Sanità non è ‘o Mes o morte’. Lì bisognerà comunque investire. Se sarà certificato che il Mes, in questo caso, non avrà nessun tipo di condizionalità né presente né futura, il Parlamento potrà ragionarne”.
“Oggi non può esistere una politica che non parta dall’ambiente – aggiunge – così come non può esistere una sinistra che non chieda a gran voce una legge sull’acqua pubblica, un bene che si sta esaurendo e che va garantito a tutti. Per questo dico che ogni politica, in qualsiasi settore, deve essere anche ambientale. Il governo deve fare ancora e molto di più. Deve avere più visione. Questa maggioranza non può perdere l’occasione”. Sulle alleanze per le regionali, infine, commenta: “Mi fido molto di quello che sta facendo il capo politico del M5s Crimi, so che ci sono dialoghi in corso, ma non mi interessano le mere sommatorie di liste. Le alleanze devono nascere dai temi e sui territori”.