Fiere: a Pn attenzione mondiale su innovazione acquacoltura e agritech

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Pordenone – Due iniziative che pongono l’attenzione a livello mondiale su innovazioni nell’acquacoltura e nei sistemi tecnologici per l’agricoltura, ponendo la fiera di Pordenone al centro di due settori sempre più importanti per l’economia.

Così la Regione ha definito Aquafarm e Novelfarm, le due esposizioni ospitate nei padiglioni di viale Treviso a Pordenone inaugurate oggi dall’assessore regionale alle Risorse agricole.

AquaFarm, giunta alla quarta edizione, è l’appuntamento annuale per gli operatori dell’intera filiera dell’acquacoltura mentre Novelfarm, alla seconda edizione, è la mostra-convegno internazionale dedicata all’innovazione nell’agritech, con approfondimenti su colture fuori suolo, economia circolare delle nuove coltivazioni e urban farming.

Nel corso del convegno di apertura delle due manifestazioni, la Regione ha voluto sottolineare l’importanza di questi eventi fieristici, evidenziando come quello dell’acquacoltura sia un ambito che, per il settore alimentare, avrà una sempre maggiore importanza a livello globale. Stesso dicasi per le innovazioni tecnologiche del comparto agricolo proposte nei vari stand, in grado di migliorare le produzioni rendendole al contempo più sostenibili. A dimostrare la valenza di questa iniziativa pordenonese è anche la presenza in fiera di una quarantina di rappresentanti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) giunti in Friuli Venezia Giulia per cogliere gli aspetti più innovativi e i nuovi trend nei due settori.

Durante l’incontro la Regione ha posto in rilievo il fatto che il comparto primario debba spesso scontare all’origine un problema di non propria competenza, ovvero la qualità dell’ambiente in cui si opera, elemento questo che si ripercuote in maniera preponderante sulla redditività del settore stesso. Inoltre si è fatto accenno ai sostegni economici a favore delle aziende, troppo spesso legati però a un intreccio di direttive che sfociano in bandi poco appetibili. Ciò accade perché si cerca di far coesistere le reali esigenze degli operatori con la tutela di indicazioni provenienti da più comparti diversi, ottenendo così un risultato finale che spesso non porta alla realizzazione dell’intervento proposto.