Filt Cgil Fit Cisl Ulltrasporti: allarme trasporti in Liguria

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Genova –  Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti chiedono un sistema efficace ed efficiente di trasporto delle merci e delle persone come elemento propedeutico allo sviluppo del territorio. La condizione delle infrastrutture liguri, a seguito delle indagini sulla manutenzione delle autostrade, è letteralmente degenerata.

Nessuno, né da parte di Autostrade né da parte delle istituzioni sia nazionali che locali, è stato in grado di pensare una efficace programmazione degli interventi di ispezione delle gallerie, indispensabili a garantire la sicurezza degli utenti e degli stessi lavoratori. In più, su tutto questo, pesa il clima di incertezza sul destino delle concessioni di ASPI.

Durante la fase di ripresa del turismo, di cui la nostra regione ha estremo bisogno, si stanno registrando ore di coda che hanno anche rallentato il traffico delle merci da e per i porti liguri, aumentando il rischio di perdere dei traffici portuali.

Le ricadute negative sui lavoratori dell’autotrasporto sono evidenti, si ritrovano ad essere quotidianamente ostaggio dei cantieri che riducono le carreggiate, mettendo a rischio l’incolumità degli autotrasportatori e degli automobilisti nonché del personale addetto alla viabilità delle autostrade.

I treni passeggeri regionali e a lunga percorrenza non hanno ancora ripreso i volumi pre-covid, nonostante sia garantita la copertura economica dei contratti di servizio al 100% e sui convogli si registrano frequentemente scene da far west per il sovraffollamento.

Anche i mezzi del trasporto pubblico locale sono al collasso, spesso imbottigliati nel traffico prodotto dalle chiusure delle diverse tratte autostradali.

Contestualmente l’aeroporto di Genova non ha ripreso i traffici, ricordiamo che ad oggi vi è un solo volo che collega Genova a Roma, un volo Alitalia, con partenza alle ore14.00 circa, di fatto inutile e per di più a costi esorbitanti, né sono ripartiti a pieno regime i servizi viaggiatori via mare.

Attendiamo una decisione del Governo sulle linee guida per far ripartire il mercato crocieristico, il quale ha un forte impatto economico sulla nostra Regione, generando un indotto importante, basti pensare all’approvvigionamento nave, al lavoro dei portuali per l’imbarco delle valige all’accoglienza dei passeggeri, ai turisti che sbarcano in visita.

Nemmeno i pullman per i viaggi a lunga percorrenza vedono la luce in fondo al tunnel, e centinaia di lavoratori restano ancora in attesa degli ammortizzatori bloccati in Inps.

Nel frattempo, gli enormi ritardi nella realizzazione delle infrastrutture di collegamento con i tre porti, non fanno che ritardare le condizioni per una veloce ripresa dei traffici crollati durante il lock down.

Il nodo ferroviario di Genova è ancora fermo, la pontremolese, il raddoppio della linea ferroviaria per Ventimiglia e le connessioni stradali e ferroviarie con la piattaforma di Vado forse vedranno la luce solo fra diversi anni, la Gronda sembra essere legata indissolubilmente al destino della concessione autostradale, sulla quale ribadiamo al governo la necessità di una scelta chiara.

Colpire turismo, porti e logistica, come sta succedendo soprattutto a causa dei cantieri autostradali, significa uccidere la Liguria, e con essa tutto il tessuto produttivo del Nord Italia.

Non essere stati in grado di programmare i lavori in tempi utili per preparare la ripresa è segno di incapacità e irresponsabilità, questa situazione deve pesare come un macigno sulle coscienze di chi doveva decidere e non ha deciso.

Invece di dirette Facebook abbiamo bisogno di programmazione seria.