Fine di campagna elettorale ad alta tensione nel centrodestra

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Tra il ‘caso Morisi’, le tensioni interne alla Lega e i sospetti tra alleati

E’ ad alta tensione la fine della campagna elettorale del centrodestra, in vista delle amministrative di domenica e lunedì. Oggi, a Roma Sud, si scatterà la prima vera ‘foto di famiglia’ della coalizione, con Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani, al fianco del candidato al Campidoglio, Enrico Michetti.

L’immagine avrebbe dovuto essere la stessa anche ieri a Milano, con Luca Bernardo. E’ polemica ma, per oggettivi problemi di ritardi nei trasferimenti aerei e ferroviari dei due leader di Lega e Fratelli d’Italia, la foto non è riuscita, con Salvini che ha dovuto lasciare la conferenza stampa prima dell’arrivo di Meloni. In una nota congiunta, Salvini e Meloni hanno negato “polemiche o tensioni”.

“Questa mattina non è stato possibile salutarci di persona per banali imprevisti con gli orari di aereo e treno, facilmente verificabili con una telefonata. Saremo insieme a Roma”, hanno tenuto a precisare. Mentre i rispettivi staff hanno confermato di aver tentato di tutto per mantenere la conferenza stampa malgrado gli imprevisti ritardi e cancellazioni nei trasferimenti.

A tenere banco anche il colloquio di Silvio Berlusconi con un quotidiano, smentito dallo staff del presidente di FI. Dalle parti di Arcore si esclude che il Cavaliere abbia parlato, al telefono, del caso Morisi sostenendo che l’ex capo della comunicazione della Lega abbia solo “il difetto di essere gay”. Non sono parole o pensieri attribuibili al presidente, si obietta. Sicuramente, potrà aver espresso massima stima per Mario Draghi – si sottolinea – ma sull’eventualità che Salvini e Meloni vadano a Palazzo Chigi (“Ma che scherziamo?” sarebbero state le parole), la linea di FI è da sempre che governerà chi prenderà un voto in più alle elezioni. Poi certo – si ragiona – al Cavaliere può essere scappata una battuta sulle incertezze che stanno dimostrando i capi di Lega e FdI.