Firenze, taxi gratis per andare al ristorante per combattere la crisi

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A Firenze la corsa del taxi per il ristorante è gratis. Ristoratori e tassisti, due delle categorie più colpite dall’assenza di turismo e dalla crisi che ha colpito le famiglie dopo il lockdown, hanno deciso di collaborare per ricominciare a far girare l’economia. “E’ un accordo importantissimo, che viene sottoscritto in una fase straordinaria – ha spiegato il presidente del 4390 Taxi Firenze, Luca Tani -. Abbiamo deciso di rispondere all’accorato appello che i ristoratori ci hanno rivolto, visto che anche la nostra categoria sta lavorando con perdite di fatturato superiori al 70% rispetto al periodo pre-Covid”.

Come funziona la convenzione – Utilizzando i taxi del 4390, i fiorentini e i turisti in visita alla città d’arte potranno andare a pranzo o a cena in uno dei ristoranti associati a Ristoratori Toscana e situati all’interno del territorio comunale ad un prezzo fisso di 10 euro. Esibendo al ristoratore la ricevuta del taxi 4390, il cliente avrà uno sconto di 5 euro sul costo della cena. Se anche per il ritorno il cliente deciderà di prendere un taxi 4390, il tassista applicherà un altro 5 euro di sconto sulla corsa. In questo modo, lo sconto totale, tra i 5 euro del ristoratore e i 5 del tassista, sarà di 10 euro, pari all’importo del viaggio di andata, con la prima corsa completamente gratuita.

Il crollo del turismo pesa sia sui tassisti che sui ristoratori. Anche il lavoro da casa ha danneggiato queste due categorie di lavoratori, perché ci sono meno spostamenti e allo stesso tempo meno colazioni al bar o pranzi fuori. Meno gente in giro, meno corse in taxi.

“Stiamo facendo tutto il possibile per sostenere la nostra categoria. – ha dichiarato Pasquale Naccari, presidente associazione Ristoratori Toscana -. Molti ristoranti sono ancora chiusi e chi ha aperto è in grave difficoltà. Contiamo nell’adesione di 150-200 ristoranti a livello provinciale. Per ora l’iniziativa proseguirà sine die, a seconda del successo che avrà valuteremo fino a quando continuare”.