Fisco, Agenzia delle Entrate dichiara guerra ai grandi evasori

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Contrasto all’evasione e semplificazione degli adempimenti fiscali. Sono questi i due pilastri alla base delle linee strategiche 2019-2021 fissate nell’atto di indirizzo del ministero dell’Economia e delle Finanze e adottate dall’Agenzia delle Entrate con l’obiettivo di prevenire le frodi ed evitare di intervenire in casi di minor rilevanza per concentrarsi sui maggiori contribuenti.Attraverso un coordinamento rafforzato tra strutture centrali e regionali, un’intensa collaborazione con la Guardia di Finanza e uno strutturato scambio di informazioni con le amministrazioni fiscali estere, l’Agenzia delle Entrate si prepara a dichiarare guerra ai grandi evasori. Le Direzioni regionali saranno, infatti, concentrate sui contribuenti con volume d’affari, ricavi o compensi superiori a 100milioni di euro che presentano un maggior rischio fiscale e “non esprimono comportamenti collaborativi e trasparenti”. È quanto emerge dalla la circolare n. 19/E diramata ieri dalla stessa Agenzia nella quale si sottolinea un incremento dell’attività di tutoraggio – uno strumento che consente di diversificare le modalità di controllo in base ai risultati di specifiche analisi di rischio – e sui controlli, che saranno mirati a intercettare e a contrastare i fenomeni di pianificazione fiscale nazionale e internazionale aggressivi più complessi. Le attività di contrasto all’evasione nei confronti delle piccole e medie imprese vedranno protagoniste le nuove unità organizzative istituite all’interno delle strutture regionali, competenti per le analisi di rischio evasione in ambito locale. Inoltre in alcune direzioni sono stati creati uffici dedicati al coordinamento delle strutture periferiche per i controlli sulle imprese con volume d’affari compreso tra 25 e 100 milioni di euro.Proseguirà, inoltre, l’attività di promozione della compliance con le lettere verso soggetti Iva e persone fisiche. Nel secondo semestre dell’anno è in programma l’invio di comunicazioni ai contribuenti che hanno emesso fatture elettroniche per i primi due trimestri 2019 e non hanno presentato le relative comunicazioni dei dati delle liquidazioni periodiche Iva. Grazie alla disponibilità in tempo reale, dal 1 gennaio 2019, di questi dati, cui si sono aggiunti, dallo scorso 1 luglio, quelli dei corrispettivi giornalieri per i soggetti con volume d’affari superiore ai 400mila euro, è possibile – si legge nella circolare – affiancare ai tradizionali controlli post-dichiarazione attività finalizzate a intercettare “sul nascere” le frodi fiscali.