Freccero, il green pass e il complotto del Grande Reset

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Dopo l’allarme lanciato da un intellettuale del calibro di Carlo Freccero

secondo cui il Green Pass altro non è che l’anticamera del Grande Reset, ho preso informazioni su questa nuova minaccia che aleggia sopra le nostre teste vaccinate di fresco.

Il Grande Reset sarebbe (ma il mio uso pavido del condizionale è probabilmente un effetto collaterale del vaccino) il piano ordito da una élite di miliardari per instaurare il governo mondiale del comunismo, usando la pandemia come alibi e l’ecologia e la tecnologia come strumenti. Per i teorici del Grande Reset, la prova inconfutabile della sua esistenza è che il principe Carlo d’Inghilterra ne ha auspicato l’avvento durante un convegno di banchieri.

Ora, che uno snob come Carlo si batta per il comunismo mondiale può rientrare nella lista delle sue bizzarrie. Ma perché i miliardari seri dovrebbero finanziare un cambio di sistema, dal momento che quello attuale è già per loro più che soddisfacente, e sostituire i governanti in carica con rivoluzionari bolscevichi ormai difficili da trovare persino su E-Bay?

E com’è possibile che in questa pletora di complotti segretissimi con migliaia di congiurati, non si trovi mai lo straccio di un pentito disposto a vuotare il sacco? Tra l’altro il fantasma dell’alleanza perversa tra ricchi e poveri alle spalle dei borghesi piccoli-piccoli non è neanche inedito: lo agitava già un signore con i baffetti, in una birreria di Monaco, circa un secolo fa. Freccero converrà che è meglio resettare.

Massimo Gramellini