“Furbetti del Bonus” e ora spunta anche un presidente di Regione

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Come se fosse un grande vaso di pandora, c’è sempre qualcosa in più di malefico pronto a rivelarsi. Salta fuori che tra i duemila amministratori locali che hanno richiesto e ottenuto il bonus 600 euro riservato alle partite Iva, ci potrebbe essere anche un presidente di Regione.

Ad alimentare il sospetto l’esitazione dimostrata dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in seguito alla domanda sull’argomento che gli è stata rivolta dalla deputata Renata Polverini.

“Se fosse vero che un presidente di Regione ha percepito il contributo P.Iva in difficoltà, sarebbe una responsabilità più grave di quella dei parlamentari”, dichiara l’ex governatore del Lazio a La Stampa. “I nomi li sa e li deve dire” -prosegue riferendosi al presidente dell’ente previdenziale- “invece tace e alimenta i sospetti”.

Nel frattempo iniziano a strisciare -miseramente- le prime giustificazioni. Il pentastellato Marco Rizzone ha pubblicato un video su Facebook all’interno del quale definisce la situazione che si è creata ‘fumo negli occhi’, lasciando intendere -stando a quanto riferito da La Stampa- che sia stato tutto “ad opera del suo fiscalista”. Così lancia la sfida al palazzo e ai “moralisti”: “Pubblicate i nomi di chi ha evaso le tasse”. Sembrerebbe proprio un intento patetico di scaricare la responsabilità a ‘chi l’ha fatta peggio’.

Tanti i politici del Nord che hanno un P.Iva e che hanno richiesto il bonus. La Stampa riferisce che “il partito di Matteo Salvini è quello che finora registra più furbetti”. In Piemonte sono stati sospesi Matteo Gagliasso e Claudio Leone. Nella provincia di Trento sono in tre ad averlo ricevuto: Ivano Job (proprietario alberghiero e socio attività sciistica), Alessadro Olivi (avvocato) e Lorenzo Ossanna (architetto).