Gancia (Lega): “Bene che il governo abbia finalmente riconosciuto il Piemonte fra le aree più flagellate dalla cimice asiatica”

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La rappresentante parlamentare del Piemonte a Strasburgo: “Adesso sia valorizzato il lavoro del competente Osservatorio, sorto proprio nella nostra regione, nella versione finale del regolamento UE che dovrà affrontare la devastante emergenza parassitaria”

“È da accogliere in maniera sinceramente positiva la decisione del governo Italiano di farsi portavoce, a Bruxelles, della necessità che il Piemonte sia inserito fin da ora nell’elenco delle Regioni interessate dal devastante fenomeno della cimice asiatica (o aliena) e destinate di conseguenza a essere le dirette beneficiarie della bozza di regolamento europeo in discussione per contrastare una piaga derivata dal tragico cambiamento climatico in atto ormai da tempo”.

“Il Piemonte, e al suo interno il Cuneese con le importanti estensioni ortofrutticole e di noccioleti che lo qualificano per eccellenza nel panorama del NordOvest ed europeo oltre che nazionale, ha subito danni senza precedenti, arrivati a coinvolgere, per effetto della difficilmente controllabile capacità riproduttiva dell’insetto parassita e infestante, alcune centinaia di specie vegetali – oltre 300 come stimato dalle perizie scientifiche a oggi condotte – mettendo a rischio il patrimonio della biodiversità e provocando perdite fino all’80 per cento dei raccolti”.
“Al governo e al ministero delle politiche agricole chiediamo di completare questo gesto di buona volontà promuovendo il ruolo dell’Osservatorio sulla cimice asiatica, sorto proprio in Piemonte da una straordinaria e proficua collaborazione pubblico-privata, come soggetto tecnico-istituzionale accreditato in sede Europea per poter concorrere nel merito alla definitiva stesura del testo di un provvedimento da adottare e da rendere applicativo al più presto possibile”.

Questo perché, allo stato attuale, “restano ancora molto elevate le barriere dal punto di vista dei costi economici che non rendono possibile un pieno o diffuso utilizzo in agricoltura delle sole riconosciute alternative biologiche al chlorpyrifos methyl: l’insetticida che alcune settimane fa è stato vietato dalla stessa Commissione UE in quanto surrogato del principale chlorpyrifos, prodotto chimico i cui valori di tossicità sono stati giudicati superiori agli standard di tolleranza umana. Il Green New Deal, affinché non rimanga un enunciato di nobili principi in tema di transizione ecologica, deve favorire lo sviluppo di soluzioni locali, o come si dice in gergo tecnico “autoctone”, alle conseguenze che l’Europa e l’Italia ancora una volta si trovano a subire per effetto di carenti controlli sulle specie vegetali importate dall’esterno, in questo caso dall’Asia, e a causa di divieti calati dall’alto a danno dei nostri produttori senza previsione di alcuna contromisura”.

Lo dichiara Gianna Gancia, rappresentante del Piemonte al Parlamento europeo, a seguito dei più recenti sviluppi del Consiglio UE dedicato alla crisi infestante del settore frutticolo.