Genitori positivi al Covid mandano i figli a scuola: sette classi chiuse ad Adelfia

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Il preside: “Li denuncio”
La scoperta è avvenuta per caso nella scuola elementare e media Moro Falcone. I carabinieri hanno avviato accertamenti. Il dirigente Errico: “Era già accaduto a novembre: si rischia la procurata epidemia, ma anche la culpa in educando”. In giornata i tamponi per i bambini delle famiglie contagiate,
Sette bambini, figli di genitori positivi al Covid, presenti in classe a scuola nella elementare e media Moro Falcone di Adelfia. È quanto ha scoperto il preside Nicola Giovanni Errico, che ha preparato il dossier da portare ai carabinieri, il secondo dall’inizio dell’anno scolastico, dopo avere predisposto la didattica a distanza per sette classi e la sanificazione dei plessi.
Sull’episodio si sono già attivati i militari del comando di Adelfia, in attesa del deposito della denuncia formale da parte del preside. L’eventuale reato, d’altronde, è procedibile d’ufficio. Sono in corso dunque gli accertamenti dei carabinieri, che sentiranno gli interessati e la stessa scuola.
“Ho saputo per caso che famiglie con due o tre figli ciascuna di prima, terza e quinta elementare, e poi delle medie, tutti in classi e plessi diversi, hanno continuato a mandare i figli a scuola fino a venerdì, pur essendo i genitori positivi conclamati”. A raccontarlo è lo stesso dirigente scolastico, incredulo e preoccupatissimo. “I bambini non avevano fatto il tampone e oggi (lunedì primo febbraio, ndr) lo faranno – spiega – ciò significa che ho 150 bambini a casa in didattica a distanza, i loro compagni, e se tra questi sette ci saranno casi positivi, dovremo provvedere al tampone per tutti”.
Il preside è venuto a conoscenza dell’anomalia tramite informazioni ufficiose da parte di altri genitori, ed è prontamente intervenuto con i provvedimenti urgenti. “Era successo già a novembre, e mi ero rivolto ai carabinieri – denuncia – Ci tornerò: ricordo che qui si rischia la procurata epidemia, ma anche la culpa in educando”. Ai genitori positivi contattati per telefono, il preside avrebbe fatto notare l’irresponsabilità incomprensibile del loro comportamento. “”Ci sono persone che si vergognano a dire di avere contratto il Covid, ma a scuola abbiamo avuto un nonno morto, docenti ammalati in maniera seria, combattiamo costantemente contro un nemico invisibile, c’è gente che non lo capisce”, insiste il dirigente, guida di 1.500 bambini dall’infanzia alle medie distribuiti in sette plessi.