Genova, crollo di lamiere dal Viadotto Bisagno. Paita: “I responsabili del cantiere si dimettano”

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Un’altra giornata di paura ieri sotto il viadotto Bisagno. Anche se agli abitanti di via delle Gavette le scuse di Pavimental, la controllata di Autostrade che si occupa del restyling del viadotto, non bastano. E neanche la decisione di rescindere il contratto con la ditta Sadis, responsabile dei ponteggi del cantiere. Perché quelle cinque lastre di acciaio, che ieri si sono staccate a causa del forte vento e sono volate via come fazzoletti, potevano colpire chiunque.

Chi c’era parla come se fosse un sopravvissuto. «Ogni giorno qui è così, siamo stati fortunati perché nessuno si è fatto male», racconta Marzia Morando. È stata la donna, in smart working nel suo appartamento, a dare l’allarme ai vicini: “Ho sentito un boato e ho creduto che fosse il cancello del mio terrazzino – racconta – poi mi sono affacciata e ho capito che stava venendo giù l’impalcatura dal viadotto Bisagno. La lamiera ha danneggiato una persiana, che adesso non riesco più a chiudere, e un gradino. Ma dal terrazzo passano i miei dirimpettai per andare nel loro appartamento, quella roba poteva ammazzarli”. Marzia non ha fatto in tempo a controllare cosa fosse successo che un’altra palancola volava via: “Sembrava carta, sbatteva di qua e di là e poi è precipitata in strada”. Alla fine se ne sono staccate cinque, finendo in orti, giardini e accanto alle auto parcheggiate. Mancava poco più di un quarto d’ora a mezzogiorno e in via delle Gavette è stato il panico. Sono arrivati i vigili del fuoco, che hanno lavorato fino alle 16.30 per mettere in sicurezza i ponteggi, mentre la polizia locale chiudeva al traffico le strade sottostanti.

La deputata di Italia Viva, Raffaella Paita, chiede le dimissioni di chi ha la responsabilità del cantiere. “Davanti alla gravità di quanto accaduto sull’Autostrada A12, i responsabili possono fare una sola cosa: dimettersi”.

“E’ soltanto per una fortunata casualità se la caduta di lastre di metallo non si sia trasformata in una tragedia, dal momento che le strade e i giardini del quartiere di Staglieno erano deserti. Ma quanto accaduto rimane gravissimo. È evidente che chi gestisce il cantiere non ha saputo adottare le misure elementari di prevenzione necessarie a evitare l’incidente. L’unico atto possibile dopo una tale inadempienza sono le dimissioni”, conclude Paita.